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CASERTA – PROVINCIA AVVELENATA DAI RIFIUTI, 47 COMUNI SU 104 SONO INQUINATI: PAROLA DEL MINISTERO DELLA SANITA’

CASERTA – Sono 47 le aree inquinante in altrettanti comuni della provincia di Caserta. La certificazione arriva direttamente dal Ministero. Sei milioni di persone esposti a rischio malattie, tutte mortali: tumori, malattie respiratorie, malattie circolatorie, malattie neurologiche, malattie renali. Il ministero della Salute ha diramato la lista delle zone a rischio, individuando una macro area compresa tra il litorale domizio-flegreo e l’agro Aversano, che comprende le province di Napoli e Caserta.

Arienzo, Aversa, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casamarciano, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castelvolturno, Cellole, Cervino, Cesa, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Grazzanise, Gricignano di Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, Portico di Caserta, Recale, Roccarainola, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Prisco, San Tammaro, Santa Maria a Vico, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant’Arpino, Sessa Aurunca, Succivo, Teverola, Trentola- Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno.

Comuni che in gran parte risentono della vicinanza con le discariche, ma anche dei veleni dell’ecomafia. I risultati hanno, infatti, mostrato un trend di rischio in eccesso all’aumentare del valore dell’indicatore di esposizione a rifiuti per la mortalità generale, per tutti i tumori e per tumore epatico in entrambi i generi, e per il tumore polmonare e dello stomaco nei soli uomini. La presenza dei siti contaminati è rilevante e documentata in Europa e in Italia. Negli Stati membri della European Environment Agency (EEA) i siti da bonificare sono circa 250.000 e migliaia di questi siti sono localizzati in Italia: 57 di essi sono definiti di “interesse nazionale per le bonifiche” (SIN) sulla base dell’entità della contaminazione ambientale, del rischio sanitario e dell’allarme sociale. I 57 siti del “Programma nazionale di bonifica” comprendono aree industriali dismesse, aree industriali in corso di riconversione, aree industriali in attività, aree che sono state oggetto in passato di incidenti con rilascio di inquinanti chimici e aree oggetto di smaltimento incontrollato di rifiuti anche pericolosi.

Tante le zone grigie che aleggiano, come un’ombra sugli interventi che dovrebbero ripulire vaste zone della provincia di Caserta da anni di sversamenti illeciti e discariche abusive, occultate anche a diversi metri da terra. In questo quadro un ruolo importante potrebbero avere anche gli ultimi pentimenti eccellenti avuti all’interno della fazione Schiavone dei Casalesi, una di quelle, insieme agli Bidognetti e agli Zagaria di Casapesenna, più attiva nel settore. Eduardo De Martino, Raffaele Maiello, ed in ultimo Luigi D’Ambrosio. Proprio lui, l’autista di Carmine Schiavone , fino alla cattura del terzogenito di Sandokan, avvenuta ad Aversa il 21 gennaio scorso potrebbe delineare uno scenario ancora più chiaro. Da sue dichiarazioni sei giorni fa si è cominciato a scavare in via Sondrio a Casal di Principe, ritrovando fusti di rifiuti che saranno ora analizzati. D’Ambrosio, che secondo alcuni pentiti, nei mesi scorsi, avrebbe custodito anche l’ultimo mastro degli Schiavone, potrebbe fornire ulteriori elementi in grado di delineare non solo in che modo il clan ha nascosto i suoi veleni ma anche con quali soldi vuole partecipare all’opera di bonifica dei territori “di competenza”.

 

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