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ALVIGNANO – Parroco trasferito, i fedeli occupano la chiesa. Il vescovo: irresponsabili e immaturi

ALVIGNANO  – Il Vescovo trasferisce il parroco, un gruppo di  fedeli non gradisce e sbarrano la porta della chiesa. Un’asse di legno inchiodata sul portone e uno striscione per trasmettere al vescovo della diocesi Alife-Caiazzo la contrarietà al trasferimento: “Questa chiesa resterà chiusa fin quando il Vescovo Valentino non chiarirà con i fedeli”. Un’azione forte che ha spaccato i cristiani di Alvignano, non tutti d’accordo con l’azione messa in campo da un gruppo di giovani fedeli. Dura la replica del Vescovo Valentino Di Cerbo: “Gettare in pasto all’opinione pubblica la nostra Diocesi significa non amare né la propria  comunità parrocchiale, né il proprio paese ed essere fuori dalla sana e costruttiva dialettica di chi vive autenticamente la propria fede”. Il caso prende corpo pochi giorni fa quando il Vescovo decide di trasferire Don Massimiliano, è lo stesso prete – durante la messa – a dare notizia del suo trasferimento. Don Massimiliano era arrivato ad Alvignano da appena un anno e – raccontano i fedeli – erano entrato subito nei cuori di tanti. I parrocchiani non ci stanno e il mattino seguente “occupano” la chiesa di San Pietro e Paolo. Chiedono solo che certe decisioni vengano assunte dopo aver spiegato le ragioni. Non riescono a capire per quale motivo un prete che si dedica totalmente al proprio dovere debba essere trasferito dall’oggi al domani.  Le “barricate” saranno rimosse, poche ore più tardi, da un’operazione congiunta carabinieri-vigili urbani. Una contesa – quella fra fedeli e il vescovo Valentino Di Cerbo – che sembra essere appena all’inizio; probabilmente solo l’arrivo del nuovo parroco, don Pasqualino Rubino, prevista per il prossimo mese di ottobre, potrà contribuire a calmare gli animi.  Durissimo, nel frattempo il richiamo del Vescovo: alcuni facinorosi  hanno recentemente compiuto un gesto di inaudita gravità: sbarrare le porte della Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e tentare di impedire per più giorni il normale svolgimento della vita parrocchiale. Una comunità matura – scrive il Vescovo – sa trovare modi per dialogare nelle sedi opportune.  Il trasferimento di un sacerdote rappresenta un fatto normale che ricade nelle competenze  del Vescovo, che deve provvedere al bene dell’intera Diocesi e che le pone in atto dopo lungo discernimento  e dopo aver interpellato per tempo la persona interessata. Di Cerbo, infine, si dice certo che l’azione ha offeso la stragrande maggioranza dei fedeli della Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo in Alvignano, feriti nei loro sentimenti più autentici e che certamente non si sentono rappresentati dalla protesta, scomposta e volgare, di qualche decina di adulti e di un gruppo di ignari minorenni ai quali sfugge il principio pastorale sopra indicato, chiediamo per tutti il dono dello Spirito del discernimento, dell’obbedienza e della pace.

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