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GIOIA SANNITICA / FAICCHIO – LEI LO RIFIUTO’, LUI LA GETTO’ NEL DIRUPO. PARTE IL PROCESSO

GIOIA SANNITICA / FAICCHIO – Buttò la sua fidanzata in un dirupo, parte il processo. Lei, appena quindi anni finì in ospedale con qualche lesione fortunatamente non grave. Ma quello fu l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze per le quali Davide Orsino, 25enne di Gioia Sannitica, ex fidanzatino della ragazza minorenne, dovrà comparire il prossimo 15 ottobre davanti al Giudice rispondendo a una serie di accuse. I capi d’imputazione spaziano dalla violenza sessuale allo stalking, dal sequestro di persona alle lesioni. Una vicenda amara  per la quale lo stesso imputato, al momento ristretto agli arresti domiciliari,  ha chiesto di essere processato con giudizio abbreviato. La prima udienza, martedì scorso, è stata rinviata perché i legali di Orsino hanno aderito all’astensione dalle udienze. Rinvio, dunque, al prossimo 15 ottobre. La famiglia  e la stessa persona offesa dal reato si costituiranno parte civile, assistiti dall’avvocato Giovanna Mastrati. La vicenda ebbe inizio diversi mesi orsono e si è trascinata in avanti per lunghissimo tempo. Minacce, pressioni sulla famiglia e sulla ragazza, pedinamenti. Fino alla violenza sessuale e al raccapricciante episodio avvenuto lo scorso inverno, quando Orsino lanciò da un ponticello la ragazza, miracolosamente illesa. Episodio che, secondo la Procura, non integrerebbe comunque come ipotesi di reato quella di tentato omicidio. Una vicenda che si è interrotta solo una volta emessa dalla Procura di Benevento l’ordinanza di custodia cautelare. Per la vittima e per i suoi familiari quella ordinanza rappresentò, dopo mesi di terrore, una prima svolta verso una vita più serena.

I fatti raccontati dalla madre della vittima –  Oltre dieci denunce in un anno per maltrattamenti. Mai una misura restrittiva nei confronti del presunto aggressore. I genitori di una minorenne di Faicchio vogliono giustizia. Secondo quanto contenuto nell’ultima querela in ordine di tempo, sporta  dalla mamma di Jessica, un 25enne di Gioia Sannitica si sarebbe recato a casa della minore prelevandola e portandola in una località nei pressi di un fiume. Successivamente l’avrebbe spinta in un dirupo e sarebbe poi scappato via omettendo di soccorrere la vittima. Alla base del gesto – sempre secondo quanto dichiarato dalla signora ai carabinieri – l’ennesimo rifiuto da parte della figlia Jessica al giovane col quale in precedenza avrebbe avuto una relazione amorosa durata qualche mese. Relazione successivamente troncata proprio per volontà della ragazza. Jessica, con le sue forze, sarebbe riuscita a risalire in superficie. A quel punto, avrebbe voluto chiamare i suoi genitori per avvisarli dell’accaduto, ma si sarebbe accorta di non avere più con sé il cellulare. Così, con non poca fatica, si sarebbe incamminata e avrebbe iniziato ad invocare aiuto a gran voce. Per sua fortuna, alcuni passanti l’avrebbero notata e le avrebbero immediatamente prestato soccorso. L’adolescente sarebbe poi riuscita finalmente a contattare la mamma. Poco dopo, veniva accompagnata dal genitore presso l’ospedale di Piedimonte Matese dove tutt’ora è ricoverata. Jessica è stata relativamente fortunata visto che è riuscita a cavarsela con poco a fronte del rischio che ha corso. Ha infatti riportato “soltanto” la lesione di alcune vertebre. Già in passato, il 25enne si era beccato altre querele per minacce e maltrattamenti nei confronti dell’ex fiamma.  Jessica è costretta a restare immobile in un letto d’ospedale con una prognosi di circa un mese.

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un commento

  1. Animali che non meritano alcun processo ma giustizia sommaria infligendogli le pene e le torture che infliggono alle proprie vittime. Denunciateli!!!!!