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FORMICOLA – Abuso su minore, 41enne sotto processo

FORMICOLA  –  Accusato di molestie sessuali da una giovanissima amica di sua moglie finisce alla sbarra Giuseppe Papa, 41 anni di Formicola.  Ieri la prima udienza dibattimentale davanti ai giudici della prima sezione penale collegio C del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal dottor Guglielmo. Papa, difeso dall’avvocato Pasquale Iovino, è finito a giudizio a seguito di una querela sporta da M.C.F., costituita parte civile ed assistita dall’avvocato Antonio Ventre. Sebbene i fatti, secondo il racconto della parte offesa, risalirebbero all’estate del 2007, la vicenda è stata denunciata dalla madre della giovane solo nel 2009. Dalla ricostruzione fatta dall’accusa, la ragazza frequentava abitualmente la casa di Papa dove si recava quasi tutti i pomeriggi quando i suoi genitori erano ancora fuori per lavoro. Da quella casa poi improvvisamente scappò perché sarebbe diventata l’oggetto dei desideri sessuali del 41enne che avrebbe approfittato di nei nei monmenti in cui restava da solo con la giovane. A seguito delle molestie che avrebbe subito da Papa la 16enne si era allontanata dalla famiglia che frequentava assiduamente e il suo umore caratteriale ne avrebbe risentito fortemente al punto che la ragazza non riusciva più a dormire serenamente. Il suo sonno era interrotto frequentemente da urla, pianti singhiozzi, lamentii frequenti. La mamma avendo notato questo strano comportamento della figlia prestò più attenzione al sonno inquieto dell’adolescente, riuscendo a capire dalle parole che la ragazza farfugliava nella dormiveglia che le era successo qualcosa di spiacevole. La signora, dopo averla svegliata durante uno dei suoi incubi, riuscì a strappare la confessione dalla figlia circa le violenze continue e le minacce che avrebbe subito da Papa. Fu allora che la ragazza sentendosi molto fragile e non riuscendo a tener per sé quei ricordi dolorosi raccontò ciò che in più di un’occasione sarebbe avvenuto presso la casa di Papa. La ragazza svelò alla madre i continuo palpeggi dell’imputato le carezze nelle parti intimi e di come Papa arrivava così a masturbarsi davanti a lei dopo essersi eccitato con le carezze. In altre occasioni invece Papa l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale orale. Dal racconto della ragazza è venuto fuori che Papa aspettava che la sua vittima divenisse maggiorenne per aumentare le sue richieste e completare i rapporti. Nell’udienza di ieri, il tribunale ha acquisito i mezzi di prova forniti dal pubblico ministero e tutti gli atti sono finiti nel fascicolo del dibattimento che è stato rinviato per l’interrogatorio di alcuni testi, al prossimo mese di febbraio.
maria giovanna pellegrino

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