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CAMIGLIANO – Terra di Lavoro avvelenata dalla camorra, Cenname scrive a Boldrini

CAMIGLIANO  – Gli incrementi dei decessi per cause tumorali, non possono far rimanere inermi le istituzioni, ed i cittadini di questa disgraziata terra. Le ultime dichiarazioni di un camorrista, a noi purtroppo già note, circa il seppellimento di rifiuti tostici nella Nostra Terra di Lavoro, devono necessariamente essere la svolta per frenare quest’incontrollato tasso di mortalità ed avviare il riscatto del Nostro territorio.  La politica non può abbandonare questo territorio, ne abbiamo parlato anche con la Presidente Boldrini, e pertanto riteniamo opportuno richiedere un intervento ufficialmente, coinvolgendo quanti più Sindaci possibili del nostro territorio. Riteniamo opportuno far pervenire alla Presidente, per il tramite della sua portavoce, una richiesta ufficiale che come comune di Camiglianbo abbiamo abbozzato ma che chiediamo a tutti i cittadini ed amministratori di questo territorio di far pervenire i loro contributi per definire il testo da inoltrare, inviandola a cennamev@tin.it

La bozza:

Gentile Presidente,  nel ringraziarla, con la presente, richiediamo, in nome dei  cittadini che rappresentiamo,  un Suointervento al fine di frenare l’incontrollata strage di cittadini che sta investendo il Nostro territorio, nonostante il Ministero per la Salute nega l’esistenza di un allarme sanitario.  Sicuramente fa male prendere atto che ha dovuto pronunciarsi un camorrista per accendere i riflettori su una problematica che da anni, i tanti cittadini onesti di questo territorio disperatamente denunciano. La zona tra Caserta e Napoli, già  famosa per i continui roghi di rifiuti e per le discariche abusive, a seguito delle confessioni di un camorrista, oggi la politica deve prendere atto dell’orrore perpetrato ai danni di questa meravigliosa terra, Terra di Lavoro, La politica non può più né ignorare né rimandare la risoluzione del problema, anche perché confermerebbe quella convivenza tra politica e malaffare che tutela l’interesse economico di pochi a danno della salute di molti e dell’ambiente di tutti.

A gran voce è richiesto da tutti la bonifica di questo territorio, ma ancor prima delle bonifiche è impellente:

1) Perimetrare il territorio caratterizzato da falde acquifere  inquinate, e su quei terreni evitare qualsiasi coltivazione a scopo alimentare, anche indennizzando gli agricoltori qualora si accerti che non sono corresponsabili.

2) Evitare che in quest’area vengano insediati ulteriore impianti, che prevedono l’emissione in atmosfera, anche in piccola quantità, di agenti inquinanti.

Siamo  sicuri Presidente che Lei si renderà garante della salute dei cittadini di questa terra.

Grazie per l’attenzione e buon lavoro.

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