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PIGNATARO MAGGIORE – Omicio Abbate, le accuse del pentito

PIGNATARO MAGGIORE – Uccisero il padre del pentito Antonio Abbate per fermare il collaboratore di giustizia  che aveva incominciato a parlare di numerosi fatti di sangue. Le parole del pentito del gruppo Lubrano fecero scattare numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei casalesi. Il gotha del clan decise di rivolgersi proprio ai Ligato, Raffaele e Pietro, che avevano fatto parte del gruppo di Pignataro per preparare e portare a termine l’agguato mortale. Essi conoscevano i luoghi e sapevano come spostarsi sul territorio da loro controllato. Questi i fatti che ieri ha raccontato il pentito Domenico Bidognetti  ai giudici della corte d’assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetrere presieduta dalla dottoressa Alaia.  L’ex braccio armato del gruppo bidognettiano ha riferito di aver appreso dell’omicidio delle sue causali e dei killer durante un periodo di detenzione insieme ad Antonio Del Vecchio e a Francesco Schiavone di Luigi, entrambi ora detenuti al 41bis presso il carcere di massima sicurezza a Parma. Appresi i fatti dai due affiliati Bidognetti ha riferito poi che ne parlò personalmente con Raffaele Ligato che gli confessò i fatti sempre mentre erano detenuti nello stesso braccio carcerario.  In aula per il processo era collegato in videoconferenza Raffaele Ligato il quale ha chiesto di poter rendere delle dichiarazioni alla fine dell’interrogatorio di Bidognetti, in sede di controesame da parte dell’avvocato Carlo De Stavola.   “Signori giudici, ha esploso Ligato non appena gli è stata data la parola, sono tutte fesserie queste che vi hanno appena raccontato. I fatti dell’omicidio Bidognetti li ha appresi dal giornale che hanno scritto le medesime cose. Io non centro proprio nulla sono bugie.”Ligato si è espresso con molta foga stringendo il microfono in mano per parlare ma era come se avesse voluto afferrare e stringere la gola di Bidognetti per soffocargli le parole, talmente era infuriato.
Intanto in merito al processo il pm della Dda ha depositato alcune dichiarazioni omissis del pentito Francesco Massaro imputato di reato connesso. Dichiarazioni che andrebbero ad appesantire la posizione dei Ligato e il ruolo che essi avrebbero avuto all’interno dell’organizzazione camorristica. Il processo è stato rinviato poi al prossimo 12 gennaio. Per tale data la corte dovrà sciogliere la riserva sulla richiesta difensiva avanzata dall’avvocato De Stavola di interrogare proprio Del Vecchio e Schiavone di Luigi sui fatti esposti da Bidognetti.
Maria Giovanna Pellegrino

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