CASERTA – “I bufali hanno carni poco pregiate, non producono latte e se non sono ammazzati da piccoli, possono imparare a suonare il Blues”. I Bufalo Kill e Ennio Morricone firmano la colonna sonora del film Black Star. Il 14 settembre live al Rockalvi di Calvizzano in apertura ai Marlene Kuntz. Arrivano giorni impegnativi per i Bufalo Kill: sabato 14 settembre saranno sul palco del Rockalvi di Calvizzano per l’opening del concerto dei Marlene Kuntz, poi i primi di ottobre uscirà al cinema il film di Francesco Castellani “Black Star nati sotto una stella nera”, di cui hanno scritto la colonna sonora insieme a Ennio Morricone. A portare sul palco del Rockalvi il rock ‘n blues dei Bufali è stata la stessa organizzazione, che li ha voluti come unica band per l’opening dei Marlene Kuntz. I Bufalo Kill saranno così alle 22.00 di sabato 14 settembre a Calvizzano che per il sesto anno consecutivo ospita il Rockalvi, il festival promosso dall’associazione Camilla la Stella che Brilla ONLUS a sostegno dei bambini affetti da malattie rare e che quest’anno si terrà dal 12 al14 settembre. È, invece, una collaborazione a doppio filo quella che vede legati i Bufalo Kill, al film “Black Star” e al regista Francesco Castellani. Le loro work songs blues e i loro testi, che raccontano storie di vita in una terra difficile, sono stati scelti, insieme a brani del Maestro Ennio Morricone, per la colonna sonora del lungometraggio “Black Star – nati sotto una stella nera”. Ai Bufalo Kill è stata anche affidata la composizione e l’esecuzione dell’omonima canzone originale Black Star, il cui video clip è stato realizzato da Francesco Castellani con un mix tra scene del film e riprese originali dei Bufalo Kill colti mentre suonano il brano sulle rive del fiume Garigliano, al centro della loro terra di nascita, un fiume che è il vero e proprio “Mississipi del Sud Italia”, scenario ideale e coerente per il sound e lo stile del gruppo. «Il film spiega Alfred K. Parolino chitarra e voce dei Bufalo Kill ci ha subito entusiasmato per come il regista ha trattato il tema della migrazione guardandolo dal lato delle dinamiche di relazione fra esseri umani: in “Black Star” migranti e non migranti sono accomunati dalla mancanza d’identità, dalla precarietà e dall’incertezza per il futuro. Un racconto che ci rivela quanto siamo tutti simili e “fratelli” nelle avversità quotidiane». Quattro sono i brani dei Bufalo Kill che fanno parte della colonna sonora di “Black Star”: Rifforend, Bufalo Kill, Fatica e appunto la canzone scritta appositamente per il film, Black Star. Il testo della title song del film trae ispirazione dalla vicenda cinematografica, e dalle tante storie di vita degli immigrati che si possono ascoltare ogni giorno se, come i Bufalo Kill, si vive in una terra difficile e attraversata da flussi migratori, disagi e criminalità organizzata: quella parte di territorio del sud d’Italia tra Lazio e Campania, distesa tra l’ombra del Vesuvio e le rive del Garigliano, conosciuta nelle mappe storiche come “La Terra di Lavoro”. Le sonorità si rifanno invece alle classiche work song blues di origine afroamericana, nate dalla fatica del lavoro da sfruttati e dalla nostalgia per la propria terra d’origine lontana migliaia di chilometri. I punti d’incontro tra la musica dei Bufalo Kill e la storia raccontata nel film “Black Star” sono tanti. «Quando vivi in una terra difficile, segnata dalla violenza, non hai molta scelta continua Alfredo Parolino. La musica è la nostra forza e la nostra identità culturale, il Blues, il nostro idioma. Siamo gente del Sud e al Sud ci viviamo. Molti sono costretti a scappare per cercare la stabilità e realizzare i progetti di vita. Noi abbiamo scelto di restare, fiduciosi che la nostra Stella Nera continuerà ad indicarci la strada da seguire». La collaborazione tra il trio blues made in Sud e il regista Castellani non si è fermata alla composizione e alla scrittura del brano originale del film. A lui i Bufalo Kill hanno chiesto di dirigere anche il videoclip di Black Star, girato sulle rive del Garigliano con il supporto e la collaborazione dell’associazione “Al di là dei Sogni – Le terre di Don Peppe Diana”, giovani coraggiosi che gestiscono attività di lavoro assistenza e solidarietà su un terreno confiscato alla camorra. «Abbiamo fatto visitare a Castellani raccontano i Bufalo Kill – i luoghi in cui viviamo, gli abbiamo fatto incontrare persone che lavorano e lottano per il riscatto della nostra terra. Ha potuto vedere con i suoi occhi che cos’è oggi Terra di Lavoro, ha potuto ammirare la bellezza e sentirne i profumi, ascoltare i suoni e capirne il dolore. Per questo, il fiume Garigliano, il Mississippi del nostro Sud, è la location ideale per una storia come Black Star che narra di libertà, di riscatto e d’amore».
BIO – I Bufalo Kill sono Alfred K Parolino (chitarre, banjo, bluesharp, voce), Gianni Vessellas (voce e chitarre) e Tony Franzini (batteria e percussioni). Sono nati nel 2010 in una stazione ferroviaria di TERRA DI LAVORO, oggi nota a tutti col nome di GOMORRA, dall’incontro di tre musicisti che hanno in comune la passione per la musica e, in particolar modo, per il Blues. E come in ogni blues che si rispetti, anche nella storia dei Bufalo Kill ci sono un treno sempre pronto a partire, palcoscenici, chilometri e strade secondarie, delusioni da lasciarsi alle spalle e la musica come unico mezzo per tirare avanti. Il calore e l’energia, il sangue e la violenza che contraddistinguono il Sud, sono gli elementi che ispirano questo progetto. Il Blues, il Punk e la Psichedelia, le matrici di un sound essenziale e senza compromessi di sorta: due chitarre e una batteria per fare musica sono più che sufficienti. Il primo lavoro autoprodotto ELECTRIC MUUH!, un omaggio al grande Muddy Waters, è stato registrato nell’agosto del 2010 a Roma da Fabrizio Bacherini presso il Penguin Studio di Andrea Leuzzi (Otto Ohm) e masterizzato da Brian Lucey negli USA. Il 2012 vede impegnata la band in numerosi concerti nei vari festival in giro per l’Italia, che li porta a condividere il palco con artisti italiani come Bugo, Sick Tamburo, fino ad arrivare sul palco del Neapolis Festival dove hanno il privilegio di esibirsi come opening band della poetessa del rock Patti Smith. A febbraio 2013 i Bufalo Kill rientrano nel Penguin Studio per registrare il loro vero primo album, BE BE BLEAH!, prodotto dalla Yorpikus Sound e distribuito da Audioglobe. Nello stesso anno i pezzi di ELECTRIC MUUH! fanno da colonna sonora al film di Francesco Castellani Black Star. Ora, tra un live e l’altro, sono di nuovo in studio per lavorare al nuovo disco in uscita per il 2014 e alla collaborazione con Deserto Rosso.