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CAIANELLO – Omicidio colposo, l’imprenditore D’Agostino rinviato a giudizio

CAIANELLO –  Omicidio colposo, il Gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha decisio: rinviato a giudizio l’imprenditore Giuseppe D’Agostino. Secondo l’accusa, con la sua condotta imprudente alla guida di una autovettura Ferrari, il 5 gennaio scorso, causò la morte di Silvana Guerrazza, 50 anni, e della figlia, Anna Lanna, 18 anni, che viaggiavano su un veicolo Skoda Felicia.  Il marito – e padre – delle due vittime è difeso dall’avvocato Carlo Marino. Giuseppe D’Agostino, invece, ha affidato la propria difesa all’avvocato Luigi Gravante. Secondo l’accusa, la Ferrari  invadeva ad alta velocità l’opposta corsia sulla quale sopraggiungeva il veicolo Skoda.  Sarebbe emerso dalla richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero  che nessuna responsabilità dell’accaduto può attribuirsi al comportamento di guida del veicolo Skoda, che viaggiava in modo assolutamente conforme alle norme.  L’incidente avvenne il 5 gennaio scorso in cui persero la vita Silvana Guerrazza, di 50 anni, e la figlia Anna Laura, di 18 anni, morte nello scontro frontale tra l’auto sul quale  viaggiavano, una Skoda Felicia e la Ferrari guidata dal D’Agostino Giuseppe. L’incidente avvenuto sulla Statale Appia, in prossimità del bivio per Vitulazio. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Luigi Gravante, ha sottolineato alcuni aspetti della vicenda: “Durante le perizie tecniche è emerso che la vettura guidato dal mio assistito viaggiava ad una velocità intorno ai 90 chilometri orari. Purtroppo, continua Gravante, ad influire sulla tragedia sarà stata la diversa massa delle due auto. Durante il processo mi sento fiducioso di poter dimostrare che la tragedia è avvenuta per mera fatalità”.

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