Riardo – L’ultimo “regalo” del sindaco Armando Fusco ai riardesi potrebbe sfumare. Il mancato rispetto di una legge – la numero 8 del 2009 – potrebbe essere una delle ragioni alla base di qualche ricorso (pronto per essere presentato alle autorità competenti) contro la realizzazione dell’impianto che vuole essere realizzato in piena campagna, in una zona di pregio per l’agricoltura e non lontano da una importante azienda capace di esportare mozzarella in Italia e in Europa, sul bacino idrico che alimenta Ferrarelle. La legge 8/2009, in sostanza istituisce Il Parco delle Acque al quale hanno aderito diversi comuni fra cui anche Riardo che era ente capofila. Attraverso l’articolo 39 del regolamento il legislatore precisa che “… I Parchi hanno finalità di tutela ambientale e paesistica, e le loro iniziative devono raccordarsi con la pianificazione territoriale regionale e provinciale. Gli Enti Locali associati, ai fini della tutela delle acque minerali, promuovono attività di valorizzazione delle risorse naturali, culturali, storiche ed artistiche, ricadenti nei Parchi, nonché una corretta gestione dei rifiuti in funzione anche della tutela dell’ambiente naturale e della sua fruizione”. Questo sembra escludere la possibilità di realizzare discariche o qualsiasi altra forma di impianti per la gestione dei rifiuti.
Come mai la EDA (Ente d’Ambito – Ambito Territoriale Ottimale di Caserta – per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani) nel preparare il progetto e nel confezionare il “regalo” per Riardo, non ha tenuto conto di quanto disposto dalla legge 8/2009?
E perché il comune di Riardo nel deliberare il proprio assenso all’impianto, accettando con entusiasmo il “regalo” dell’EDA non ha considerato la tutela del territorio imposto dalla legge 8/2009?
L’impianto capace di ospitare rifiuti urbani e assimilabili differenziati sarà realizzato nei pressi del nascente depuratore comunale. Il comune di Riardo, famoso nel mondo per le sue bollicine frizzanti, ospiterà una discarica di rifiuti intercomunale. Infatti contrariamente a quanto indicato dal Comune e dalla stessa EDA, impianti del genere, come predisposto dalla legge regionale sui rifiuti, per comuni inferiori a 5mila abitanti devono per forza servire più comuni. Sulla vicenda, quindi, potrebbe pronuncioarsi presto il giudice al quale stanno valutando di rivolgersi chi si ritiene danneggiato.

foto di repertorio