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Teano – Omicidio passionale, un regalo avrebbe scatenato la follia di Molinaro

Teano – “Non ho avuto il coraggio di uccidere anche Miriam, mi supplicava di non sparare”. Sono parole dette da Giuseppe Molinaro ali investigatori, durante la ricostruzione del delitto. Una versione quella fornita da Molinaro, che secondo gli investigatori non è credibile. Alla della follia del carabiniere, allora in servizio a Carinola, potrebbe esserci un regalo di Miriam Mignano per Giovanni Fidaleo. Potrebbe essere questo l’episodio che ha scatenato la furia omicida di Giuseppe Molinaro davanti all’Hotel Nuova Suio a Castelforte di Latina. È quanto emerge dal racconto del carabiniere Molinaro riportato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli. Nella sua versione, l’appuntato in servizio alla stazione di Carinola, riferisce di essersi recato in hotel prima delle 13 pensando di cogliere in flagrante la compagna Miriam Mignano, guardia giurata di 40 anni,  insieme a Fidaleo. Non era la prima volta che accadeva, Molinaro racconta di aver sempre perdonato i tradimenti della sua compagna. Tornato a casa, ha mangiato un panino e si è disteso sul divano a guardare la televisione. Ha tenuto alcune conversazioni telefoniche con la donna, che lo accusava di controllarla, informandolo che sarebbe andata a mangiare da una sua amica. Sono proseguiti i messaggi su Whatsapp, con i quali Molinaro voleva sincerarsi sui movimenti di Miriam, la quale gli risponde di essere in quel momento in caserma per registrare una pistola in suo possesso, dal momento che svolgeva la professione di guardia giurata. Ma per il militare si trattava dell’ennesima bugia. Così è risalito sulla sua Ford Focus e ha raggiunto l’Hotel Nuova Suio per incontrarsi con Giovanni Fidaleo. Alle 14.50 ha parcheggiato l’auto e mentre si incamminava è arrivata Miriam su una Fiat Punto, prestata da un amico. Nel sedile posteriore c’era un pacco. «È un regalo?» dice lui. Lei annuisce e specifica che è per Fidaleo. Così il militare chiede il confronto con il direttore dell’albergo di Suio Terme, lei frena, non vuole partecipare. Lui insiste, chiedendole di accompagnarlo e che per lei stava lasciando la sua famiglia. Dopo l’ennesima insistenza lo segue. I due si incamminano verso l’hotel mano nella mano, «come una coppia» racconta Molinaro. La porta d’ingresso era chiusa a chiave, Miriam suona varie volte il campanello. Attraverso la vetrata Molinaro vede Fidaleo uscire dal suo ufficio e alla vista del carabiniere il direttore afferra una mazza di ferro, appoggiata vicino alla porta. Inveisce contro Molinaro mentre tenta di aprire la porta, il militare estrae la pistola d’ordinanza, la carica ed esplode i quattro colpi contro Fidaleo attraverso la vetrata dell’ingresso principale dell’albergo, mandandola in frantumi. Fidaleo striscia sul pavimento andandosi a nascondere dietro un divano e chiama i soccorsi con il cellulare che aveva con sé.

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