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MALASANITA’ – Paziente morto dopo intervento, medico sospeso per 12 mesi

Il Commissariato di P.S. di Marcianise, su delega di questa Procura, ha eseguito la misura cautelare del divieto di esercitare la professione sanitaria per la durata di dodici mesi disposta dal GIP di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di di Stefano Antonio Cristiano, chirurgo bariatrico operante in diverse strutture sanitarie convenzionate col SSN. Il provvedimento cautelare era stato richiesto da questa Procura all’esito di una indagine avviata a seguito della denuncia di Angela Iannotta – difesa dall’avvocato Raffaele Crisileo –  paziente che era stata operata più volte dall’indagato, e che aveva subìto in conseguenza dell’intervento – presso Clinica Villa De Sole –  lesioni gravissime che ne avevano messo in pericolo la vita; a questa denuncia seguiva la denuncia dei familiari di Francesco Di Vilio, deceduto a seguito di un intervento effettuato dal chirurgo indagato. Questo Ufficio ha così affidato un mcar1co di consulenza tecnica a collegio di medici specializzati, al fine di accertare le cause delle lesioni gravissime e della morte delle due persone offese. Ad esito degli accertamenti si è acclarato che la condotta negligente e imperita del chirurgo -posta in essere anche nelle fasi successive agli interventi effettuati sui pazienti- è stata la causa delle lesioni occorse ad  Iannotta  e Di Vilio. Il chirurgo ha altresì alterato la cartella clinica della paziente A.I., falsificando la firma della stessa in calce al consenso formato precedente l’operazione. La misura cautelare è infatti stata disposta dal GIP di SMCV per i reati di omicidio colposo e di falso in atto pubblico ed è stata notificata anche agli organi competenti per la sospensione dall’esercizio della professione in via ordinaria. È d’obbligo rilevare che l’odierno destinatario della misura cautelare è, allo stato, solamente indiziato di delitto, pur gravemente, e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

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