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Riardo / Calvi Risorta – Ferrarelle, parla Cipro: l’azienda non aspettava altro. Lotto per tornare

Riardo / Calvi Risorta – Il sindacalista RSU dello stabilimento Ferrarelle di Riardo ha inviato una lettera a tutti gli iscritti alla UILA e a tutti i dipendenti Ferrarelle. Lo fa qualche giorno dopo aver ricevuto la lettera dell’azienda con la comunicazione del suo licenziamento. Luigi Cipro assicura che lotterà per ritornare e, rivolgendosi agli iscritti, afferma che “Oggi più che mai non dobbiamo cedere ad un’azienda che non aspettava altro”.

IL DOCUMENTO:
“Amici, colleghi, vi immagino di fronte a me a testa alta, immagino i vostri sguardi attenti parteci e intensi…nei vostri occhi la luce di sempre. La voglia di chi ha sempre creduto nei valori del sindacato E NEI RAPPORTI UMANI. Quando sono stato chiamato a rappresentarvi ero poco più che un ragazzo, avevo paura, non mi sentivo all’altezza. Ma avevo il coraggio e la voglia di un leone ferito. Ferito da un dolore personale.  In quel periodo, nonostante le paure non potevo dire di no, era venuto a mancare una delle persone a me più care, mio zio Raffaele. Lo dovevo fare perché ognuno di voi mi raccontava di quanto cuore metteva in quello che faceva.
Ho iniziato il percorso senza un briciolo di esperienza ma, nonostante ciò, mi sono sempre sentito al sicuro, mi sentivo protetto. Protetto da voi.  Siete stati voi a guidarmi e a farmi crescere, dall’inizio alla fine non mi sono mai sentito solo e soprattutto non mi sono mai sentito tradito… oggi anche io posso dirvi a voce alta che non vi ho mai tradito!
In questi 24 giorni terribili, angosciosi e i più duri della mia vita, il nostro rapporto e i nostri valori si sono rafforzati ancora di più. Mi siete stati vicini e mi avete dato la forza per affrontare la tempesta a testa alta, senza cedere e scendere a compromessi. “Non doveva succedere!!!”    è quello che ognuno di voi mi ha fortemente esclamato in questi giorni. “No, Non doveva succedere”!!  è quello che ogni giorno mi sono detto fra me e me. Poi subito dopo mi fermavo e pensavo: ora è successo e devo reagire! Lo devo a me, ai miei figli, lo devo a voi e alla dignità di tutti i lavoratori di Ferrarelle.
La stessa dignità che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto e ha portato avanti i valori e i diritti acquisiti. Oggi più che mai dobbiamo stringerci e darci forza, non dobbiamo arrenderci a chi con un gesto vigliacco, perfido e crudele ha calpestato anni di storia. Oggi più che mai non dobbiamo cedere ad un’azienda che non aspettava altro. Capisco che non è facile, condivido lo sconforto. Immagino una situazione instabile, ma vi conosco, e sono sicuro che niente e nessuno potrà cambiare le vostre idee, niente e nessuno potrà frenare la vostra determinazione. Credetemi, non ho mai avuto il desiderio così forte di stringervi e abbracciarvi tutti.  Vi saluto con la speranza di farlo al più presto.  Oggi l’unica cosa che posso garantirvi è che il mio primo obiettivo è quello di tornare a lottare con voi… Non mollate! Perché io non lo farò… Vi apprezzo e vi stimo”.

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