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foto di repertorio

MATESE –  Giovane lupo ucciso con quattro colpi di fucile, indagano i carabinieri

Matese / Cusano Mutri – Un giovane lupo ucciso con una fucilata e abbandonato lungo una delle principali strade del paese, nel cuore del Parco Regionale del Matese. La scoperta è stata fatta qualche giorno fa da  una pattuglia di emergenza ambientale 1515 della Stazione Carabinieri forestale di Benevento su segnalazione della centrale operativa 112.  Ad uccidere il lupo, secondo le prime analisi del veterinario che ha effettuato gli esami sul corpo, sono stati alcuni colpi esplosi da un fucile tipo carabina, circa quattro colpi. Ogni anno almeno 300 lupi vengono uccisi da trappole, fucili di bracconieri e incidenti d’auto, mentre, da oltre un secolo e mezzo, non è nè nota nè documentata l’aggressività del lupo verso l’uomo. l’Italia non è un paese per il Lupo. Il simbolo della natura selvaggia della nostra penisola ma anche parte della leggenda sulla nascita di Roma. Il lupo grigio era in origine il mammifero terrestre più largamente diffuso a livello mondiale. L’IUCN Red List of Threatened Species lo considera ormai estinto in Messico e in buona parte degli Stati Uniti e dell’Europa occidentale. La presenza della specie sul pianeta si è ridotta di un terzo per cause strettamente legate ai comportamenti dell’uomo. Oggi il lupo è incluso nella Red List delle specie minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN) come specie “vulnerabile”. Il lupo in Italia rappresenta un caso tipico di quello che è successo a questa specie a livello mondiale. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale il lupo italiano era vicino all’estinzione. Sopravvivevano infatti all’incirca 100 esemplari in due aree isolate sugli Appennini del sud (il minimo storico toccato dalla popolazione di lupi in Italia). Negli ultimi 40 anni il numero di individui ha invece ripreso a espandersi, ricolonizzando gli habitat storici della cresta degli Appennini e arrivando anche alle Alpi. Oggi la popolazione sta crescendo lentamente, anche se il lupo è ancora vittima di bracconaggio. Se il ritorno di questi mammiferi ha riequilibrato gli ecosistemi in cui vivevano, la ripresa dell’espansione della loro popolazione ha riportato a esacerbare i conflitti con l’attività umana, specialmente in aree dove questi predatori erano scomparsi da diverso tempo. Oggi la delicata posizione di equilibrio che questi carnivori occupano tra il rischio di estinzione e la loro crescita demografica a livello locale, necessita di un approccio dedicato alla grande cura nel monitoraggio della loro situazione demografica.

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un commento

  1. ma quanto si divertono quei bifolchi di cacciatori a sparare a qualsiasi cosa si muova nei boschi…

    ci hanno riempito le montagne di cinghiali, immettendo nell’ambiente specie di altri paesi più prolifiche allo scopo appunto di farli accoppiare e figliare di più e poi andarli a cacciare… facendo anche la parte che aiutano l’ambiente perché i cinghiali ora sono troppi.

    essendo una carabina sicuro avranno sparato col calibro 308 oppure un 30/06 magari fare un giro nelle armerie vicine a vedere dove si riforniscono questi soggetti, e controllare le telecamere