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Zaporozhets Pavlo, la vittima dell'atroce delitto

Pastorano – Uccise l’amico la sera di Pasqua, i carabinieri ricostruiscono il delitto

Pastorano  – Colpito alla testa con una padella e poi finito con almeno 30 coltellate. Così Ihor Varvachyn avrebbe ucciso il suo amico e connazionale Pavlo Zapprozhets. I due carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Capua hanno raccontato i dettagli  ai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua nell’udienza che si è svolta oggi per il processo nato dai fatti accaduti il 17 aprile del 2022. Il corpo della vittima giaceva in posizione prona in una pozza di sangue martoriato da circa 30 coltellate al torace e all’addome. Riportava anche una profonda e vistosa ferita alla testa.  L’arco temporale in cui si consumò il delitto andava dalle 20e40 alle 21e40. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri i due connazionali avevano deciso di festeggiare insieme Pasqua proprio nel container dove Ihor Varvarchyn viveva in qualità di custode del canile. Complice l’alcol presumibilmente riemersero vecchi rancori e tra i due nacque un diverbio degenerato nel sangue. Pavlo venne prima tramortito con una padellata alla testa da Ihor, cadde a terra e mentre era in posizione prona venne colpito da 30 fendenti con un coltello da cucina con lama monotagliente da 10 centimetri su tutto il corpo.

LA VICENDA:
Il delitto avvenne la sera di Pasqua all’interno di un container fermo in località Canale a Pastorano, nel cuore dell’Agro Caleno. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Capua, i due connazionali avevano deciso di festeggiare insieme Pasqua nel container sito all’interno del Nuovo Village Dog di Pastorano dove Ihor Varvarchyn lavorava. Pavlo Zaporozhets venne prima tramortito con una padellata alla testa da Ihor, cadde a terra e mentre era in posizione prona venne colpito da 30 coltellate. Ihor, ancora insanguinato sarebbe uscito in strada mentre cercava di allontanarsi dal luogo del delitto poi si sarebbe fermato, confuso e sotto choc. Secondo alcuni testimoni in preda ad una forte alterazione alcolica.  Alcuni passanti lo avrebbero visto ed avrebbero chiamato i Carabinieri. Sul posto una pattuglia dei militari dell’arma del nucleo radiomobile che bloccarono l’uomo “sistemandolo” in una cella di sicurezza e poi tratto in arresto per omicidio volontario aggravato. Attualmente, Ihor è recluso presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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