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LA VENDETTA E LA SENTENZA – Tentò di investire tre quindicenni per difendere la figlia bullizzata: mamma condannata (il video)

Parete / Casal di Principe – Condannata a 3 anni e cinque mesi per tentato omicidio a fronte di una richiesta di dieci anni e 20 giorni Arianna Corvino, 43 anni, di Parete, la donna che nel settembre dello scorso anno cercò di investire tre quindicenni a Casal di Principe a seguito di una discussione che le ragazze avevano con la figlia dell’investitrice nei giorni precedenti. (guarda il video)
Il processo si è svolto con rito abbreviato davanti al gup del tribunale di Napoli Nord, Donata Di Sarno, che non ha accolto la richiesta a dieci anni reclusione formulata nella sua requisitoria dal pm Rossella Maria Colella. La Corvino, difesa dall’avvocato Vincenzo Di Vaio, ha infatti beneficiato del rito abbreviato oltre che delle circostanze attenuanti e generiche. La donna, lo scorso settembre, aveva ottenuto gli arresti domiciliari dopo una breve detenzione di tre giorni trascorsi in una cella del carcere femminile di Pozzuoli, con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato. (guarda il video)
A bordo della sua Renault Clio, Corvino, secondo gli investigatori, aveva deciso di aggredire e di investire le tre quindicenni a causa dei rapporti conflittuali che le stesse avevano con sua figlia. Le ragazze sarebbero state scaraventate a terra a seguito dell’urto con la vettura guidata dalla donna, ma fortunatamente senza gravi conseguenza. Nell’immediatezza dei fatti, ovvero il 6 settembre dello scorso anno, la donna fu fermata dagli agenti del commissariato di Casapesenna e trattenuta in carcere con un fermo del pubblico ministero del tribunale di Napoli Nord. (guarda il video)
«Ero terrorizzata da una quarantina di persone che lanciavano pietre sull’auto e mi inseguivano, così per sfuggire da quella massa sono salita in auto e partita il più veloce possibile ma ho perso il controllo dell’autovettura che è finita sul marciapiede». La donna si era recata a Casal di Principe dalla propria madre e con quest’ultima ed un’amica aveva deciso di andare a parlare con le ragazzine che avrebbero molestato la figlia. Secondo l’accusa, non si trattò di un chiarimento ma di una vera e propria spedizione punitiva nel corso della quale la donna avrebbe «perso i freni inibitori». (guarda il video)

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