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Pignataro Maggiore – Estorsioni all’agenzia funebre: decapitato il clan Ligato

Pignataro Maggiore – Nella mattinata odierna, nelle province di Caserta, Novara e L’Aquila militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta unitamente ai colleghi del Comando Compagnia di Capua, diretta dal colonnello Minutoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di 4 (quattro) soggetti ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati del reato di estorsione e di lesioni personali, aggravati dalla finalità di agevolare il clan camorristico “Ligato” egemone nell’area riferibile al comune di Pignataro Maggiore, nel cuore dell’Agro Caleno, in provincia di Caserta.
In carcere Pietro Ligato di anni 50; suo fratello Antonio Raffaele Ligato 39 anni (già detenuto presso il carcere di Livorno); la sorella Felicia Ligato 42 anni, già in carcere all’Aquila; Papa Fabio del 49 anni ai domiciliari nel pignatarese.
I provvedimenti restrittivi (dei quali 3 in carcere e 1 agli arresti domiciliari) costituiscono il risultato di un’intensa attività investigativa, avviata nel mese di agosto e condotta attraverso un’ampia piattaforma tecnica ed una mirata attività esterna di riscontro, che ha consentito di:

  • disvelare la realizzazione di condotte estorsive decennali compiute, sin dal 2007, nei confronti di imprenditori operanti nel settore delle onoranze funebri in Pignataro Maggiore, i quali, subendo azioni intimidatorie, corrispondevano la somma di euro 3000 mensili;
  • accertare il compimento di un’ulteriore estorsione ai danni di un imprenditore di Pastorano, al quale si imponeva la consegna di un lotto del cimitero di Pignataro Maggiore oppure la somma di 18000 euro;
  • documentare come gli indagati, per affermare la supremazia sull’area di influenza, non abbiano esitato a fare ricorso ad atti intimidatori e/o violenti, così come accaduto nei confronti di un 56enne di Pignataro Maggiore, aggredito per futili motivi con l’utilizzo di spray urticante ed un tirapugni.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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