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Giorgio Magliocca

Caserta – “Via Appia, Regina Viarum”: sottoscritto il protocollo d’intesa per il riconoscimento del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco

Caserta – La Provincia di Caserta ha sottoscritto il protocollo d’intesa per il riconoscimento del sitoVia Appia, Regina Viarum”, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’evento, che si è tenuto ieri a Roma, presso il Museo Nazionale Romano, ha visto aderire la Provincia di Caserta alla meritoria iniziativa, promossa in primis dal Ministero della Cultura, e che ha interessato quattro Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), dodici tra Province e Città Metropolitane, settantatré Comuni, quindici Parchi, tutti coinvolti geograficamente dall’antico tracciato, varie Università e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Per quanto riguarda l’aspetto operativo, il protocollo d’intesa prevede tra l’altro “che il Ministero della Cultura, per il tramite dei suoi Uffici ed Istituti centrali e periferici, gli Enti territoriali, competenti anche per i Parchi naturali, la Riserva naturale statale di Torre Guaceto, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, si impegnano a coordinarsi e a collaborare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per la valorizzazione delle aree ricadenti nel sito per il quale si chiede l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, nonché per la tutela e la riqualificazione urbana e paesaggistica e la valorizzazione socio-economica dei territori di riferimento delle aree candidate”. Gli enti sottoscrittori riconoscono che intorno al sitoVia Appia, Regina Viarum” vi è “un più ampio sistema interattivo di relazioni articolate con le altre risorse dei territori di riferimento, con le risorse umane e sociali, con i servizi di accessibilità ed accoglienza e con il sistema delle imprese. Pertanto il Piano di gestione del sito potrà orientare le scelte della pianificazione urbanistica ed economica attraverso la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione delle risorse di carattere storico, culturale e ambientale”. Per tali motivi gli enti sottoscrittori convengono “nel mantenere nel tempo l’integrità dei valori che consentiranno l’iscrizione del sito “Via Appia, Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale, attraverso obiettivi strategici fondamentali, cercando di assicurare un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo, in modo che il sito stesso possa essere tutelato con attività adeguate che contribuiscano anche allo sviluppo socio-economico e alla qualità della vita delle comunità”. Il protocollo prevede anche la costituzione di una struttura tecnica, in grado di garantire il coordinamento e monitoraggio del sito “Via Appia, Regina Viarum”, l’attuazione e monitoraggio del Piano di gestione. Nel caso, poi, di buon esito della candidatura e di iscrizione del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, anche l’attuazione delle questioni concernenti lo status di sito UNESCO e dei conseguenti adempimenti. La Via Appia, nota come “Regina viarum”, fu la prima strada romana concepita oltre che per esigenze militari anche come via pubblica, e costituisce ancora oggi un fenomeno non solo culturale ma geografico e politico di eccezionale importanza, poiché lungo il suo intero percorso sono ancora ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche architettoniche, funerarie e civili. “Il protocollo d’intesa, siglato ieri, rappresenta – ha dichiarato Giorgio Magliocca, Presidente della Provincia di Caserta – una lodevole operazione culturale non soltanto per valorizzare ancora di più questa preziosa risorsa culturale, storica, archeologica che abbiamo ma anche come un possibile magnete, un concreto volano di sviluppo per il turismo delle zone immediatamente circostanti, zone che abbracciano vasti territori che interessano dodici tra province e città metropolitane e quattro regioni. Per tali motivi – ha concluso Magliocca – ritengo che ciò possa essere un’importante occasione di rilancio economico, turistico, sociale per i territori interessati e, quindi, anche per Terra di Lavoro”.

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