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Fontegreca – Consiglio, Montoro insofferente toglie la parola al consigliere Cambio


fontegreca. Sono state necessarie più di tre ore per poter approvare tutti i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale. Tra gli altri anche l’approvazione del bilancio di previsione. Aspre le critiche, dai toni schietti e decisi fin da subito, dovuti, come ormai per consuetudine, principalmente alla mancanza di comunicazione e di un efficiente confronto istituzionale che la consigliera Cambio Elisabetta, già espulsa dall’esecutivo con atto di imperio del Primo Cittadino diversi mesi or sono, rivendica nei confronti del Sindaco Antonio Montoro, restio ad ogni forma di partecipazione e condivisione del potere nella gestione della cosa pubblica e propenso unicamente ad interrompere continuamente gli interventi della stessa durante il pubblico consesso. Montoro, probabilmente a corto di fiato politico ed infastidito dagli incessanti interventi della consigliera relativi ad irregolarità riscontrate nella documentazione a corredo dei vari argomenti sottoposti alla discussione, toglie la parola alla ex vicaria allorquando la medesima chiede chiarimenti in merito all’adozione di provvedimenti espulsivi di diversi membri del nucleo della protezione civile, ritenuti illegittimi perché non supportati da alcuna disposizione regolamentare.
“Le affermazioni del Sindaco circa la legittimità degli atti a sua firma che troverebbero, a suo dire, giustificazione sol perché presentati alla sua attenzione e preparati da un non precisato “qualcuno della protezione civile”, lasciano l’interlocutrice interdetta e rappresentano il preludio per ogni superfluo commento circa la competenza giuridico-amministrativa del Primo cittadino”- dichiara la Cambio.
In relazione poi alla seconda interpellanza inerente la volontà di diversi concittadini di voler partecipare ad una seduta parlamentare, la risposta ottenuta con sufficienza e frettolosità è stata quella di voler ricevere per iscritto le richieste ed i nominativi dei cittadini interessati prima ancora di voler decidere se l’iniziativa potesse essere attuabile anche perché era necessario verificare le disponibilità di cassa.
Tutto ciò nonostante la Cambio facesse notare che l’interpellanza era stata formulata circa due mesi fa e che un consigliere rappresenta sempre e comunque l’espressione della volontà popolare. Alla terza interpellanza proposta riguardante le motivazioni per le quali l’ente non aveva dato piena attuazione alla normativa inerente la pubblicazione sull’albo pretorio on line di tutte le notizie e gli atti amministrativi che necessitano di pubblicità legale, il Primo Cittadino con una performance di stile inveisce minacciando di calunnia l’interpellante.
In particolare, esordisce affermando che le tre interpellanze formulate dalla Cambio erano state portate all’attenzione consiliare sol per sua espressa volontà in tal senso poiché avrebbe potuto rispondere alle stesse per iscritto dimenticando evidentemente, come precisava la consigliera, che è un suo preciso obbligo giuridico derivante anche da disposizioni regolamentari comunali (art. 26 del reg. disciplinante il funzionamento del consiglio comunale del 16.07.2007) quello “di iscrivere le interpellanze, in ordine di presentazione, nell’ordine del giorno dei lavori della prima seduta utile del Consiglio Comunale da tenersi entro trenta giorni dalla loro presentazione”.

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