Ultim'ora

SPARANISE – Il sistema Martiello ha infangato il buon nome della comunità, Il duro richiamo di Sparanise Libera alla dignità

Sparanise – E’ un momento difficile, forse il peggior momento della storia di questa città! Mai siamo caduti così in basso: si parla di noi per essere una comunità la cui quotidianità è influenzata dalla CAMORRA!
Dopo SEI MESI di indagini sotto la guida di un Prefetto, una deliberazione del Consiglio dei Ministri, mentre il nostro ex sindaco è coinvolto in una indagine dell’antimafia di Napoli, siamo passati dall’essere onorati della medaglia d’oro al valor civile, all’essere sciolti per infiltrazione mafiosa. Dopo sei mesi, non arriva una condanna all’uomo, non è solo l’uomo che viene messo sotto accusa, ma è una condanna a tutta la comunità di Sparanise, una condanna al “sistema Martiello”. Questo scioglimento peserà negli anni sulle nostre teste: quando un giorno i nostri figli si presenteranno come figli di Sparanise, ad essi sarà associato uno scioglimento per infiltrazione camorristica. Lui potrà difendersi, ma sugli sparanisani rimarrà questo marchio di infamia! Questa la colpa più grande che possa avere un amministratore: aver infangato il buon nome della comunità che gli era stata affidata.
Abbiamo atteso prima di esprimere le nostre considerazioni, sperando giungessero le scuse dell’ex sindaco alla sua comunità, ma nulla. La boria, la protervia, la superbia dell’uomo non gli consentono di agire con il senso di responsabilità che richiederebbe l’istituzione, anzi ci troviamo a leggere “lo tradito dallo Stato”, quando lo Stato, purtroppo, è stato costretto ad intervenire per via del tradimento che si stava consumando, quello si, nei sui confronti: amministratori pubblici che anziché combattere ed allontanare certe realtà, se ne circondavano!
Né potranno dire che “non se lo aspettavano”: ve lo abbiamo ripetuto dal palco elettorale con tanto di documentazione! Vi abbiamo detto che non poteva passare inosservata la torbida gestione del nido. Vi abbiamo detto che non poteva passare inosservato il subdolo modo di gestire gli affidamenti. Vi abbiamo detto che non poteva passare inosservato il filo d’oro che legava sostenitori, candidati e casse del comune. Ve lo avevamo detto, vi avevamo avvisati, ma non avete voluto cambiare il vostro modo di fare. Ed così impietosa è arrivata la condanna, dovuta a voi, ma che pagheremo tutti!
Ora è tempo di cancellare “quest’onta” e non basteranno 18 mesi, non basteranno neanche cinque anni, e neanche i dodici anni di lontananza che la legge vi impone, servirà invece un cambio radicale di atteggiamento. Un cambio che deve però venire innanzitutto da Sparanise e dagli Sparanisani che devono dimostrarsi disgustati, devono marcare un solco netto tra loro e la camorra accettando invece lo Stato come elemento GIUSTO e unica parte con cui potersi schierare. Rigettiamo le connivenze, rigettiamo le ambiguità. E’ tempo di dignità: la dignità di rimanere in silenzio quando si sono ricevuti milioni di euro da una amministrazione sciolta per infiltrazione; la dignità di rimanere in silenzio quando si è stati ricompensati per la fedeltà; la dignità di stare in silenzio quando ci si è improvvisati imprenditori appositamente per prendere appalti dal Comune; la dignità di evitare di dispensare lezioni di morale senza prima mettere in mostra la propria di morale, perché leggere “siamotutticamorristi” non può che portarci a rispondere: PARLATE PER VOI! Ci avete disonorati, almeno ora tacete!
Tenetevi i vostri marciapiedi, tenetevi le vostre strade colorate: restituiteci la nostra DIGNITÀ!
(nota a cura del gruppo Sparanise Libera)

Guarda anche

Cellole – In arrivo fondi ministeriali per il restauro di Villa San Limato a Baia Felice

Cellole (di Tommasina Casale) Il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, ha annunciato che il …