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Gioia Sannitica / Alvignano / Piedimonte Matese – Appalti truccati, nuova udienza Assopigliatutto: Di Giovanni risponde agli avvocati

Gioia Sannitica / Alvignano / Piedimonte Matese – Nuova udienza del processo nato dall’inchiesta sugli appalti truccati. Sul banco dei testimoni è salito ancora il tenente della Guardia di Finanza, Di Giovanni, che condusse gran parte delle indagini dalle quali trae vita il processo in corso.  Una escussione che è andata avanti per molto tempo nel quale il tenente ha risposto alle domande degli avvocati difensori di alcuni imputati.  Al termine della udienza i giudici hanno fissato nuovo appuntamento al prossimo dicembre nell’aula bunker per sentire ancora Di Giovanni.

La vicenda:
Tutta la vicenda si snoda, sostanzialmente, tutto intorno alla turbata libertà del contraente aggravata e continuata in relazione agli appalti per la nettezza urbana affidati alla Termotetti dai comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove. Al centro delle contestazioni, i presunti favori concessi alla Termotetti dagli amministratori comunali dell’Alto Casertano. Per il gip Ivana Salvatore, che firmò a settembre del 2016, 7 arresti in carcere e 13 ai domiciliari, i bandi di gara venivano confezionati su misura per scoraggiare eventuali concorrenti della Termotetti, colosso del settore ambiente. L’iter giudiziario ha subito una brusca battuta d’arresto in fase di Riesame, con una serie di annullamenti motivati con la necessità di «approfondire i riscontri» alle dichiarazioni delle due controverse figure che, con le loro rivelazioni, stanno determinando, dal 2015, una serie di inchieste sulla pubblica amministrazione in tutta la provincia di Caserta: Antonio Scialdone e Alberto Di Nardo. Sull’intera vicenda sono arrivate, alcuni mesi fa, le prime sentenze di condanne (leggi articolo) per coloro che hanno scelto il rito abbreviato. Condanne che, inq ualche caso, sono state annullate dai giudici di Appello.Per il resto delle persone coinvolte nell’inchiesta, la parola passa ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che dovranno analizzare le posizioni dei singoli imputati, che sono: Luigi Imperadore, 51 anni di Gioia Sannitica, patron della Termotetti; Francesco Raucci, 45 anni di Caserta; Antonella Tedesco, 39 anni di Gioia Sannitica, titolare della Termotetti; Vincenzo Cappello; 52 anni, ex sindaco di Piedimonte Matese; Pietro Terreri, 51 anni di Prata Sannita, ex dirigente del Comune di Piedimonte Matese; Ernesto Palermiti, 59 anni di Caserta; Raffaele Macchione, 66 anni di Parete; Antonio Menditto, 48 anni di Pietramelara; Luciano Sorbo, 40 anni di Casapulla; Francesco lavazzi, 50 anni di Caserta, titolare della Impresud; Giuseppe Simonetti, 60 anni di Piedimonte Matese; Angelo Di Costanzo, 55 anni, ex presidente della Provincia di Caserta ed ex sindaco di Alvignano; Simone Luigi Giannetti, 55 anni, ex assessore del Comune di Alvignano; Vincenzo Mario Franco, 63 anni, di Baia e Latina; Domenico Marra, 58 anni di Castel Campagnano; Claudio Del Muto, 65 anni di Piedimonte Matese; Gennaro D’Onofrio, 63 anni di Pomigliano d’Arco; Giuseppe Imperatore, 54 anni di Caserta; Antonio Manca, 63 anni di Caserta; Fabio Menditto, 50 anni di Casagiove; Gaetano Rauso, 63 anni, dirigente del Comune di Casagiove. La Procura contesta agli indagati di aver costruito su misura i bandi per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti nei comuni di Piedimonte Matese, Alvignano e Casagiove per favorire proprio la Termotetti del ‘dominus’ Luigi Imperadore. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Falco, Gennaro lannotti, Angelo Raucci, Carlo Madonna, Romolo Vignola, Giuseppe Stellato. Amedeo Barletta,  Marco Monaco,  Gaetano D’Orso, Camillo Irace, Francesca Mastracchi

 

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