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Piedimonte Matese – Caso Ottaviani, il mistero dello sparo udito e poi negato

Piedimonte Matese – Il caso Ottaviani resta ancora avvolto nel mistero fitto. Un giallo autentico all’interno del quale si innestano altri gialli come quello dello sparo; un colpo prima udito da alcuni operai che lavoravano in un capannone vicino, poi negato. Accadde qualche giorno dopo la sparizione di Sandro Ottaviani quando alcuni operai, alle dipendenze di un noto imprenditore edile di Piedimonte Matese, riferirono di aver udito, nel giorno della sparizione di Ottaviani, un rumore molto simile ad uno sparo di arma da fuoco. I carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese ascoltarono l’imprenditore edile ed anche un altro imprenditore matesino, committente dei lavori, e il geometra che si occupava del cantiere. Tutti confermarono di aver sentito gli operai parlare di un colpo d’arma fuoco esploso nel capannone dove svolgeva la sua attività Alfredo Carini che gestiva la OMC 4×4.  L’imprenditore edile fornì ai carabinieri un elenco preciso degli operai che quel giorno erano al lavoro e dicevano di aver sentito lo sparo. Convocati dai carabinieri tutti negarono di aver mai parlato di aver udito uno sparo.
L’arresto di due persone, ritenute dalla Procura responsabili dell’uccisione dell’imprenditore, non fa luce per niente sulla vicenda. Almeno per ora. Mancano troppe cose: manca il cadavere, manca una prova capace di inchiodare i due indagati. Solo indizi.

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