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foto di repertorio

Teano – Picchiata e violentata dal figlio di un camorrista, il calvario di una donna di Busto Arsizio

Teano –  Si presentò a casa della donna con la scusa di recuperare i suoi beni. Nonostante lei non volesse farlo entrare lui lo fece ugualmente, la picchiò e la costrinse ad un rapporto sessuale non consenziente. La vittima in quell’occasione riuscì a fuggire in un bar e a chiedere aiuto. La vicenda culminò con l’arresto eseguito ad ottobre del 2021 dai Carabinieri della Tenenza di Tradate in seguito alla denuncia che la donna fece solo dopo essere stata ospitata in una casa per donne maltrattate.
Per un anno è stata la convivente di Salvatore Aria, figlio di un boss di Teano, nel casertano, molto legato a Raffaele Cutolo (che battezzò l’altro figlio Michele), ora lo accusa di maltrattamenti e violenza sessuale. Qualche settimana fa la vittima di quella violenza ha reso la propria testimonianza, protetta da una tenda per non incrociare lo sguardo di Salvatore Aria, noto alle cronache per essere un appartenente alla famiglia della provincia di Caserta storica alleata di Raffaele Cutolo, ‘o professore di Ottaviano, come veniva chiamato con reverenza, a capo di un esercito di camorristi affiliati alla Nco (la nuova camorra organizzata) che seminò terrore in Campania negli anni ’80 e ’90. La donna, interrogata dal pm Flavia Salvatore, ha ripercorso il calvario durato un anno nella casa di Fagnano Olona dove erano andati a vivere insieme e durante il quale lui l’aveva costretta a non avere più rapporti con nessuno, a camminare a testa bassa per strada e ad una serie di vessazioni psicologiche. Quando il 50enne le ha raccontato la sua storia e quella della sua famiglia lei si è impaurita ancora di più e non ha trovato il coraggio di denunciare «avevo capito che era una famiglia di malavitosi», fino a quando la violenza fisica ha preso il sopravvento: «Ho denunciato solo una volta entrata nella casa protetta perché mi sentivo al sicuro. Non ho visto mia figlia per 100 giorni» – ha affermato la donna rispondendo alle domande dei giudici e delle parti. La famiglia Aria è molto nota a Tradate perchè legata alla presenza, mai dimenticata in città, di Roberto Cutolo (figlio primogenito di Raffaele). Il processo continua con altre testimonianze.

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