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Massimo Schiavone

Caserta/Sessa Aurunca – Politica, gli amori tormentati di Massimo. La fedeltà non è il suo forte.

Caserta/Sessa Aurunca – Per anni Massimo Schiavone è stato il pupillo di Gennaro Oliviero, al punto che tutto sembrava pronto su un piatto d’argento per prendere il suo testimone. Ma alle scorse regionali, il padrone della M2, ha voluto accelerare i tempi ed ha cercato di prendersi quel testimone che avrebbe avuto tra qualche anno. Prima ci prova candidandosi con “noi di centro” il movimento messo in piedi da Clemente Mastella che vedeva leader casertano l’ex deputato regionale Luigi Bosco. Fu proprio quest’ultimo, capito che Schiavone voleva a tutti i costi tutto e subito, a farlo fuori dalla lista quando la sua campagna elettorale viaggiava già su tutti i pullman della provincia di Caserta, definendosi “innamorato”. Ma il giovane rampollo di casa Schiavone non ci stava a rimanere fuori ed è ritornato, con la coda tra le gambe, in casa partito democratico. Gennaro Oliviero, furbamente, decise di accoglierlo per evitare che ci fosse la  concentrazione dei suoi voti su qualche competitor. La voglia sfrenata di arrivare a palazzo Santa Lucia accecò il giovane Massimo che, in netta contrapposizione con Oliviero, firmò la candidatura nella lista del Pd. Ci fu una guerra tutta sessana che vinse Oliviero arrivando a sfiorare le 3000 preferenze contro le poco più di 2000 di Schiavone. Una leggerezza visto che, se veramente Schiavone avrebbe voluto “abbattere” Oliviero, come andava dicendo a destra e manca, non avrebbe dovuto candidarsi, poiché il risultato era già scritto, ma avrebbe dovuto sostenere il primo dei non eletti Stefano Graziano colmando quel divario di circa 2000 voti che lo distaccava da Oliviero. Capito di aver agito di impeto, Schiavone dopo le regionali ha cercato in ogni modo di riavvicinarsi a Oliviero. Consapevole che il treno era passato e che lo aveva perso, ha cercato di recuperare il convoglio del 2025 verso la regione. Ma la voglia sfrenata di tornare a fare il protagonista nel partito democratico, l’ha spinto ad accettare un incarico fumoso come quello di coordinatore della campagna elettorale del partito democratico a Caserta. Un incarico datogli dal sindaco di Caserta dopo i tanti rifiuti eccellenti di amministratori casertani. Incarico che ha fatto infuriare la sezione del Pd sessano e il sindaco Lorenzo Di Iorio, poiché  qualche mese fa si è candidato a consigliere comunale in una lista alternativa al Pd. Questa mossa ha fatto si che tra Schiavone ed Olivero si issasse un altro muro, ma stavolta, probabilmente, di cemento armato e difficilmente riuscirà ad abbattere. A questo punto delle domande: “conviene a Schiavone stare con e contro Oliviero un giorno si e uno pure?”; “pensa che quel testimone potrà regalarglielo Graziano dove il suo nome è in fondo ad una lunga lista?”. Una cosa appare chiara, la fedeltà non è tra le doti di Massimo Schiavone che sembra quello che dopo aver scavalcato 99 cancelli, stanco, non scavalca il centesimo ed ultimo per ritornare indietro.

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