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TEANO – Sant’Antonio, i frati lasciano il convento. Grave perdita per la città

TEANO (di Antonio De Simone) – Fra Fedele Mattera e il suo confratello Fra Giovan Giuseppe lasciano Teano e sicuramente non a cuor leggero. Teano subisce la perdita della presenza quotidiana dei Frati Francescani che storicamente erano a guardia della collina di S. Antonio e soprattutto della devozione verso il Santo di Padova. Il santuario di Teano, porto sicuro per ogni credente, come ci tramanda la storia locale, che oggi annovera il vuoto, che di fatto i Francescani lasciano in questa martoriata e abbandonata Teano. Esso ha ospitato tanti Frati, passati per quel convento, come Padre Bruno, Padre Nunzio, Fra Pino, Fra Mansueto, ecc. tutti hanno lasciato una traccia indelebile del loro passaggio nella Diocesi di Paride. Si di Paride, quel Paride che le fonti antiche ci tramandano e che attraverso i suoi successori ha saputo essere vicino ad ognuno di loro e soprattutto riconoscente per l’opera che i figli del Serafico Santo svolgevano nella nostra Santa Diocesi, senza mai ostacolarli nel loro semplice e ma importane lavoro di evangelizzazione. Teano ricorda con riconoscenza il carissimo Padre Nunzio che quotidianamente passava per le strade della città a prendere i ragazzi che avevano bisogno di aiuto scolastico e li portava presso la loro struttura dove venivano accolti da professori e insegnanti in pensione che si prendevano cura della vita scolastica di ogni singolo ragazzo. Opera meritoria quella dei Frati che coinvolgendo adulti e scolari offrivano un importante servizio sociale e culturale a tanti bambini che non trovavano disponibilità in altre istituzioni civili e religiose.
L’opera di ristrutturazione del convento è dei suoi spazi esterni, che negli anni hanno reso accogliente l’area del Santuario, dando dignità e pace all’amena collina. Quella collina da dove veniva trasmesso il Rosario online in tempo di pandemia e di “gelosia”, ha sempre suscitato attrazione da parte dei fedeli affezionati e riconoscenti verso il saio di Francesco. Gli ultimi anni l’amena collina si è arricchita del suono antico di strumenti pastorali di cui le loro melodie richiamano la nostra mente al Natale. La melodia della tredicina post pandemica passata alla storia come la più bella e completa tredicina che si ricorda, merito di Fra Fedele e di Fra Giovan Giuseppe che con santa e paziente obbedienza hanno saputo proporre ai tanti fedeli che si preparavano alla festa del taumaturgo di “Teano”. A loro va il ringraziamento e il riconoscimento per la sopportazione e l’obbedienza non facile di questi anni a Teano. Li ricorderemo con l’affetto e la stima per averci insegnato quella obbedienza che non sempre noi laici condividiamo e osserviamo, forse perché in tante occasioni la riteniamo dannosa e inutile. Il suono della zampogna di Fra Fedele nascondeva a noi tutti e anche allo stesso Frate, la melodia e il segnale della imminente transumanza dei Francescani verso Roccamonfina, quella transumanza che all’indomani della festa di S. Antonio veniva annunciata sui social e che scatenava solo per pochissimi giorni l’ira del popolo, che dimenticando la propria storia e soprattutto il proprio senso dell’orgoglio, come pecore placavano e invertivano la loro opinione.
La storia del francescanesimo a Teano si chiude in maniera non comprensibile e chiara ma di certo lascia ricordi grandiosi e luminosi che mai nessuno potrà dimenticare e che siamo certi la storia religiosa di questa città li ricorderà insieme a quella di illustri, amati e santi Vescovi come il Card. Bartolomeo D’avanzo, Mons. Matteo Guido Sperandeo pastore per trent’anni e Padre per sempre, Mons. Felice Cece e non ultimo Mons. Arturo Aiello e tanti altri illustri presuli che hanno amato e unita la Città e la Chiesa locale. Grazie Fra Fedele ultimo guardiano del convento di Teano e grazie Fra Giovan Giuseppe, siamo certi che Teano e i Teanesi vi rimpiangeranno e vi ricorderanno con la stima e l’affetto di chi non ha mai parlato male di questa Città e dei suoi abitanti. Ci sarebbe piaciuto vedervi impegnati con incarichi particolari nella Città/Diocesi, che pur lamentando crisi di operai nella messe inspiegabilmente vi ha tenuti a riposo per tutta la vostra permanenza a Teano. Cosa che non hanno fatto altre realtà anche a livello regionale, basti ricordare la partecipazione a Kiev di Fra Fedele apprezzata e evidenziata dell’Avvenire organo ufficiale della Santa Sede, l’incarico di assistente regionale del MASCI ecc. Il recente incarico di Parroco che l’Arcivescovo Metropolita di Napoli Mons. Domenico Battaglia gli ha affidato nella Città di Miano, dimostra tutta la stima e la competenza del Frate zampognaro per lavorare in comunità difficili dove l’impegno richiesto deve essere competente e totale.
Carissimi Frati il tempo della vostra permanenza a Teano sta per finire, voi “Partite senza partire e restate senza restare” questa speranza rallegra un’intera comunità, perché lascia aperto uno spiraglio di speranza al quale noi ci aggrappiamo, augurandoci che tra quattro cinque anni con l’arrivo di tempi migliori la speranza possa trasformarsi in realtà per l’intera Città. E allora possiamo esultare con le parole del nostro amato Padre Arturo Aiello pronunciate nella chiesa Cattedrale la sera del suo saluto alla Diocesi …. è stato bello e quello che vi aspetta sarà ancor più bello”. Buon cammino e non dimenticatevi di noi e della nostra e Vostra amata Teano.

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