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BAIA E LATINA – Comune, dipendente comunale licenziato da due municipi. Lo sfogo di Chiodi

Baia e Latina – La vicenda riguarda l’ex responsabile dell’area amministrativa del comune di Baia e Latina che, alla vigilia delle scorse elezioni comunali dell’ottobre 2021, decise di trasferirsi in mobilità al comune di Formia, salvo poi ritornare al comune di Baia e Latina dopo che l’amministrazione ci ha ripensato,  revocando il nulla osta al suo trasferimento, ma con il parere contrario del segretario comunale Rosita Maiola che denunciò Chiodi per essersi arbitrariamente riappropriato del suo posto al Comune.
 “Ho lasciato il Comune di Baia e Latina lo scorso 8 ottobre per tentare un volo più alto; se questo fosse peccato, da cristiano non potrei validamente confessarlo, perché mancherebbe il proponimento di non più peccare. Almeno quella scelta ha avuto il pregio di farmi conoscere le persone. Qualche tempo dopo, con l’Amministrazione ci eravamo riavvicinati, tentando un ritorno, perché era parso che gli interessi reciproci potessero ancora coesistere. Sin da subito il Segretario Generale, dottoressa Maiola, ha ritenuto non fattibile il mio rientro, rendendo un parere contrario sulla delibera di giunta utile a farmi tornare; dopo il mio rientro dello scorso 15 novembre, mi ha dapprima diffidato dall’adottare atti per il Comune, con l’avvertenza che ne avrebbe informato l’Autorità Giudiziaria, poi ha predisposto quanto necessario alla mia sostituzione; quindi, ha steso la delibera di costituzione in giudizio contro di me. Ciò che un po’ dispiace è il comportamento tenuto dall’Amministrazione dopo gli accordi nati sin dalla sera dei festeggiamenti della vittoria elettorale nella villa di Latina. Beninteso, l’Amministrazione non aveva nessun obbligo morale nei miei riguardi, giacché a chiedere di andare via ero stato io.  Tuttavia, dopo che la giunta aveva disposto il mio rientro nonostante il parere contrario del Segretario, dopo aver ricevuto assicurazioni sulla volontà dell’Ente di riprendermi a lavorare, dopo che il sig. Sindaco ha ritenuto di venire a casa mia a rassicurarmi su quelle intenzioni, non riesco a comprendere cosa sia accaduto per indurre il sig. Sindaco Giuseppe Di Cerbo ed il vicesindaco Michele Palestina a determinarsi contro di me.  Nel frattempo, ho rinunciato ad alcune opportunità di assunzione, informandone il sig. Sindaco, a testimonianza della mia intenzione di tornare. Ho anche comunicato al sig. Sindaco l’avvio del procedimento disciplinare nell’altro ente, pronto a resistere per poter tornare a Baia e Latina. Se il sig. Sindaco mi avesse informato di aver cambiato le sue intenzioni, pur con dispiacere, l’avrei compreso, risparmiandomi altri guai; evidentemente erano sopraggiunti motivi che lo hanno indotto, unitamente al vicesindaco, ad aderire alle posizioni del Segretario Generale.
Ho invece appreso di questo mutato atteggiamento (del quale ho chiesto chiarimenti al sig. Sindaco senza ottenere risposta) solo dall’avviso per la mia sostituzione; mi sono quindi rivolto al Giudice del Lavoro per far accertare la mia dipendenza dal Comune di Baia e Latina.  Non so quali siano stati i motivi che hanno determinato il cambio di scelta. Mi sono giunte notizie che, se vere, da un lato mi tranquillizzano perché nulla avrei potuto fare per modificare le cose, dall’altro mi inducono a provare solo pena per quanti vi sono soggiogati, insieme alle rispettive famiglie. Fortunatamente questo processo (probabilmente ho sbagliato a non attivarlo prima, fidandomi…) ha messo tutti i tasselli al loro posto: non ricordo che negli ultimi undici anni il Comune di Baia e Latina abbia approvato una delibera di costituzione in giudizio così dettagliata, motivata, precisa, perfettamente aderente alle indicazioni del Segretario Generale. In ogni caso, se ancora in Consiglio Comunale (seduta del 29 aprile 2022, successiva alla delibera di costituzione contro di me, approvata l’8 aprile!) o tra la gente l’Amministrazione Comunale riferiva e riferisce del mio rientro, nei fatti e con atti formali ha preso ben altra strada. D’altronde, questo sdoppiamento tra parole e fatti si era già manifestato in altra vicenda giudiziaria (stesso avvocato), quando il Comune aveva ritenuto che un dipendente dovesse essere addetto a semplici mansioni operative (credo sia stato usato il termine “uomo di ramazza”), salvo poi in Consiglio Comunale ringraziare lo stesso dipendente per “un’abnegazione al lavoro encomiabile e tale da assicurare la funzionalità degli essenziali servizi di stato civile e d’anagrafe” (delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 29 aprile 2022, reperibile sul sito). La fase cautelare del giudizio, che mi avrebbe consentito intanto di continuare il servizio a Baia e Latina, si è conclusa lo scorso primo luglio a favore del Comune e contro di me; l’altro Comune non si è neanche costituito! E non ho dubbi che la cittadinanza non ne sappia nulla: perché tanto silenzio, tanta omertà? Il Comune, in fondo, ha vinto.
Non sono a Baia e Latina perché l’Amministrazione di Baia e Latina non vuole: questo sia chiaro! Ho sentito dire che la costituzione del Comune di Baia e Latina contro di me sarebbe un atto dovuto: ho qualche dubbio; io non ho chiesto danni… ho chiesto di tornare, tutto qui. Ricorderanno i cittadini, specie di Latina (il vicesindaco attuale era tra i ricorrenti), il giudizio promosso anche contro il Comune contro l’accorpamento delle scuole elementari nell’anno 2013; poiché il Comune intendeva sostenere le ragioni dei ricorrenti contro l’accorpamento, la giunta deliberò espressamente di non costituirsi e, proprio valorizzando la posizione del Comune, il TAR accolse il ricorso, ripristinando il plesso di Latina: altri tempi, altri caratteri probabilmente. Quella delibera l’avevo stesa io e ne avevo firmato il parere, come ogni mio atto (preciso perché mi hanno anche accusato di essermi scritto una lettera anonima).
Dal mese di novembre 2021 sono a casa, senza retribuzione. Mi è stato chiesto perché nel frattempo non sono tornato a Formia: chiarisco che il passaggio a Formia ed il contratto sono nulli e che ancora un briciolo di dignità vorrei conservarla; una parola, un comportamento. Ribadisco: il Comune di Baia e Latina non aveva obblighi morali nei miei confronti ma, dopo aver ricevuto rassicurazioni al riguardo anche in casa mia e aver rappresentato i rischi della vicenda, mi sarei aspettato un altro trattamento, aiuto, al più indifferenza e non una pugnalata alle spalle.
Parteciperò al giudizio di merito, che inizierà a dicembre e potrà durare anni, per confermare la mia volontà di tornare a Baia e Latina. Sono in attesa di sentire dalla viva voce del sig. Sindaco, che è testimone contro di me nel giudizio e dovrà impegnarsi a dire la verità davanti al giudice, la sua versione dei fatti. Ringrazio di cuore quanti da Baia e Latina ancora mi scrivono, mi cercano, quanti mi hanno proposto di attivare una raccolta di firme… Siete stati e siete molto cari ma non credo sia il caso”.
(nota di Andrea Chiodi)

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