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CASERTA – Truffa sul Bonus Edilizia, sequestro per oltre 700 milioni di euro

CASERTA – I finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord, riguardante crediti derivanti da bonus edilizi e di locazione per oltre 772,4 milioni di euro, vantati da 143 tra persone fisiche e giuridiche, residenti o aventi sede per la maggior parte tra le province di Napoli e Caserta. Le indagini dirette dalla procura di Napoli nord, oltre a ricostruire l’intera filiera delle cessioni a catena effettuate dai responsabili, ha accertato che oltre il 70% di questi risultava percettore o comunque richiedente il reddito di cittadinanza. Tra i titolari di crediti sono stati individuati anche soggetti più volte segnalati per esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore, per essere risultati privi di partita Iva, per aver svolto attività’ d’impresa per un solo giorno, per essere risultati impegnati in settori economici differenti da quello edilizio e persino per contiguità con la camorra, sia napoletana che casertana. Uno dei responsabili, che avrebbe ricevuto lavori di ristrutturazione per oltre 34 milioni di euro e, al contempo, ne avrebbe eseguiti per oltre 30 milioni di euro, era in realtà detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’inchiesta trae origine da un’analisi operativa, su input del Comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli, relativa a crediti per lavori di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per canoni di locazione, previsti dal dl 34/2020 (il cosiddetto ‘decreto rilancio’). E’ il seguito di un’analoga attività, che aveva già portato nello scorso mese di marzo al sequestro di 108 milioni di euro a due fratelli residenti a Vallo della Lucania. “In particolare – spiega in una nota la procura di Napoli Nord – gli approfondimenti compiuti sulle negoziazioni dei due imprenditori vallesi, avvenute tra il 2021 e l’anno in corso, hanno consentito di individuare un’ulteriore, numerosa platea di cessionari, i cui crediti, al pari dei primi, derivavano da lavori edili e da locazioni immobiliari in realtà inesistenti. I cessionari, infatti, avevano comunicato all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’inserimento di moduli di cessione al portale Entratel, la disponibilità di crediti dell’ammontare di svariati milioni di euro, ricevuti a fronte di fantomatici lavori di ristrutturazione di fatto mai eseguiti”. La somma sequestrata comprende i crediti ceduti a Poste Italiane spa ai fini della loro negoziazione, nella misura di decine di milioni di euro, in base ad una quantificazione tuttora in corso. “L’attività illecita oggetto di accertamento che realizza un comportamento delittuoso già in precedenza monitorato – scrive il procuratore Maria Antonietta Troncone – è di tale gravità, per l’elevatezza delle somme negoziate, da poter concretamente determinare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla loro corretta destinazione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale e all’attuazione della transizione ecologica, obiettivi di fatto divenuti di più difficile conseguibilità”.

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