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foto di repertorio

Riardo / Pietramelara – Auto contro cinghiale, paura sulla provinciale

Riardo / Pietramelara – Ennesimo incidente stradale causato da un cinghiale lungo la strada provinciale che collega il centro di Riardo con in i “cuginetti” di Pietramelara. Per fortuna nessuna persona è rimasta ferita. L’animale è morto dopo qualche ora. Disagi al traffico lungo quel tratto di strada. Questo è stato il bilancio del sinistro stradale verificatosi la notte scorsa intorno alle ore 22. Un bilancio, per fortuna, leggero soprattutto grazie alla bassa velocità con cui viaggiava la vettura. Ricordiamo che pochi giorni fa, lungo la stessa provinciale – nel tratto compreso fra i comuni di Pietramelara e Baia e Latina – un incidente simile provocò la morte di un 17enne di Baia e Latina e il ferimento di un suo amico, anche lui minorenne. Una tragedia nella quale ebbe un peso determinante l’alta velocità.

Il fenomeno:
Sono sempre di più gli incidenti stradali con il coinvolgimento di animali. E sempre più gravi. Una stima di Coldiretti parla di 10 mila episodi l’anno in tutta Italia, ma a far riflettere sono soprattutto i dati dello speciale Osservatorio Asaps: nel 2019 i sinistri classificabili come “gravi” erano stati 164 con 15 morti e 221 feriti. Sempre secondo Coldiretti, sarebbero milioni i cinghiali che circolano senza freni per campagne e città danneggiando i raccolti e mettendo a rischio la sicurezza sulle strade e delle aree intorno alle abitazioni. Oltre otto italiani su 10 (l’81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Il 69% ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale.
Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe casa in una zona infestata dai cinghiali. Non solo: si stimano danni per oltre 200 milioni di euro ai raccolti con effetti anche sulla stabilità dei prezzi ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina.

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