Ultim'ora

CASERTA / PIEDIMONTE MATESE – Segreteria provinciale Pd. Elevato ricorso contro la nomina di Vincenzo Cappello.

CASERTA / PIEDIMONTE MATESE – Segreteria provinciale Pd. Elevato ricorso contro la nomina di Vincenzo Cappello

Il ricorso è stato notificato agli organismi regionali del partito, oltre chè alla commissione provinciale di garanzia.Il ricorso contro l’elezione dell’avvocato Vincenzo Cappello a coordinatore provinciale del Partito democratico è realtà. I ricorrenti contestano la validità della seduta assembleare che ha portato all’elezione del Sindaco di Piedimonte Matese. Ma è stato chiamato in causa anche il Presidente dell’assemblea,  Arcangelo Correra, a cui si rimprovera, tra le altre cose, anche di essere sottoposto lui stesso ad una richiesta di espulsione da parte di un gruppo di iscritti del suo circolo per via delle vicende elettorali di Maddaloni. Il ricorso è stato notificato agli organismi regionali del partito, oltre chè alla commissione provinciale di garanzia.QUESTO IL TESTO DEL RICORSO PRESENTATO CONTRO LA NOMINA DI VINCENZO CAPPELLO.I sottoscritti, in qualità di membri dell’assemblea provinciale del Pd della provincia di Caserta, con la presente chiedono che sia dichiarata invalida o illegittima la elezione a coordinatore provinciale di Caserta di Vincenzo Cappello avvenuta il 17 giugno scorso per i motivi e i fatti che di seguito si espongono: – l’assise, cui ha partecipato come osservatore Francesco Dinacci, responsabile regionale dell’Organizzazione del partito, si è svolta in maniera assolutamente caotica, a tratti tumultuosi, in difetto di unaspecifica, indispensabile calendarizzazione dei lavori che ponesse i delegati nella condizione di conoscere la esatta tempistica degli adempimenti; – tale disordinata e incontrollata gestione dei lavori, ha indotto di fatto il presidente dell’assemblea, Arcangelo Correra, a ratificare in modo silente una irrituale ed autarchica richiesta di presentazione delle candidature avanzata in maniera estemporanea da una delegata che aveva occupato la presidenza mentre la seduta era sospesa per favorire una proposta di mediazione tra i due schieramenti in campo, mediazione condotta dal garante regionale in una stanza diversa dal luogo di svolgimento dell’assemblea; – questa imprevista, improvvisa e irregolare modalità, considerata dai più una provocatoria ed isolata iniziativa finalizzata a sbloccare la situazione di impasse in atto nella riunione, ha peraltro impedito di formalizzare ulteriori candidature quale quella, ad esempio, della sen. Rosaria Capacchione per la quale erano già state raccolte a sostegno 140 firme; – nonostante i rilievi mossi, il presidente Correra, con una condotta parziale ed oggettivamente arbitraria, ha dichiarato chiuso il termine per la presentazione delle candidature, ha considerato valide n.3 dichiarazioni di disponibilità, provocatoriamente pervenute nelle modalità poc’anzi indicate, e ha avviato, tra le urla e le proteste di molti, la procedura di votazione all’esito della quale dichiarava eletto a segretario provinciale l’avv. Vincenzo Cappello con voti 82 su 342 aventi diritto. – Inoltre lo stesso Correra aveva convocato per il giorno 17.06.2013 l’Assemblea Provinciale del PD della provincia di Caserta , in dispregio della allegata delibera della Commissione regionale di Garanzia del 6 maggio 2013, ponendo all’ordine del giorno solo l’elezione del nuovo segretario provinciale. Ai fini di una corretta valutazione del presente ricorso, si sottolinea che prima della votazione il rappresentante regionale e il segretario della commissione regionale di garanzia (che nel frattempo lo aveva raggiunto per prestargli la necessaria assistenza), resisi conto dell’assoluta ingovernabilità dell’assemblea e preso atto che non era più possibile addivenire ad una soluzione corretta della stessa, decidevano di abbandonare i lavori senza presiedere alla necessaria verifica della regolarità delle procedure in corso. E si ritiene opportuno segnalare che su Correra pende una richiesta di espulsione dal partito promossa dal circolo di Maddaloni, cui risulta iscritto, in quanto – vistasi negare la candidatura a sindaco che aveva perseguito per mesi – non ha esitato a schierarsi a sostegno di un candidato diverso da quello ufficialmente indicato dal Partito (in allegato si rimette la richiesta di espulsione). Un episodio del genere fa luce evidentemente in maniera decisiva sulla personalità di una carica istituzionale che per definizione dovrebbe possedere equilibrio e correttezza. Si chiede infine che alcuni dei firmatari del presente ricorso siano ascoltati dalla commissione di garanzia

Guarda anche

CELLOLE – Città violenta, ancora un preoccupante primato

CELLOLE – In tutta la provincia di Caserta, lo scorso anno 2023, sono stati registrati …