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ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA: DOVE COMINCIA UNA E FINISCE L’ALTRA?

È ormai dato di fatto che Moderno e Contemporaneo siano terminologie usate spesso in modo intercambiabile per descrivere genericamente l’attualità. In campo artistico invece, una distinzione concettuale e temporale tra le due è opportuna ed è stata stabilita per delineare due contesti succedanei e ben diversi. Ciononostante, il confine rimane estremamente labile e difficile da circoscrivere, ed ancor tutt’oggi, i pareri di esperti e storici dell’arte non sempre coincidono. Per capire le differenze – esaustivamente descritte in questo recente articolo all’interno del magazine di Kooness, Arte Moderna e Arte Contemporanea: quali differenze? – si può partire da una semplice domanda: cosa si intende in senso stretto per modernità?

La definizione stessa del termine come “carattere di ciò che appartiene ai tempi più recenti”, lascia già intuire la difficoltà di circoscrivere a sé un concetto tanto relativo ed in continuo divenire. Non meraviglia quindi che, quando si tenta di inquadrare l’arte moderna e l’arte contemporanea decontestualizzandola in un preciso orizzonte storico-temporale, i pareri degli esperti siano parecchio discordanti e tracciare dei confini si riveli un’impresa tutt’altro che semplice. Eppure, è possibile individuare nella timeline storica dell’arte, alcuni punti di svolta storici e sociali, cambi di prospettiva e modalità di fruizione, che finiscono per mutare per sempre il “modus operandi” e la visione degli artisti, rendendo quindi possibile una sorta di classificazione.

Al termine moderno si collega infatti un totale cambio di rotta rispetto ai canoni artistici del passato. Solo davanti alla tela, l’artista si trova a cercare dentro di sé le risposte agli eterni interrogativi dell’esistenza, ad esprimere la propria visione del mondo e della realtà. E lo fa servendosi di un linguaggio immediato, istintivo ed irrazionale che può essere paragonato solo a quello della poesia.

La visione soggettiva prende il sopravvento: l’arte si fa avanguardia e riesce ad anticipare i movimenti e le nuove tendenze della società. È l’epoca degli ismi, come l’impressionismo, il simbolismo, fauvismo, espressionismo, cubismo, futurismo, dadaismo, surrealismo. E sono solo alcune delle correnti che costellano questa lunga parabola artistica di opere innovative.

Ma il tempo corre veloce, la società si evolve e la messa in discussione dei canoni passati continua. Siamo negli anni ‘60 ed in questo periodo emergono il minimalismo e la Pop Art, due correnti che si interrogano sulle qualità estetiche e sull’importanza dell’originalità e dell’unicità nell’arte.

Così mentre l’arte continua il suo distacco dalle istituzioni culturali, nascono nuove forme d’arte sempre più vicine alla realtà ed alle nuove problematiche sociali. Ne sono esempi la Street Art di Keith Haring, la Performance art di Marina Abramović e l’Arte Concettuale di Joseph Beuys. Mediante il loro contributo il medium divenda un semplice veicolo di comunicazione: abbattuti i canoni artistici ed estetici, la sfida consiste nel rispondere alle domande sulla società e sulla natura stessa dell’arte che l’Arte Moderna aveva fatto affiorare, più o meno timidamente.

Moderna o Contemporanea, l’arte riflette dunque lo sviluppo sociale ed economico di un’epoca. Ed ecco che ora siamo davanti a una nuova frontiera: la Crypto art. Nel marzo del 2021 ha fatto enorme scalpore il record d’asta di un’opera d’arte NFT (Non-Fungible Token), che ha surclassato i grandi maestri del passato come Raffaello e Tiziano: la vendita dell’opera digitale di Beeple “Everyday: The First 5000 Days” è stata infatti battuta all’incredibile cifra di 69,3 milioni di dollari sul sito web della casa d’aste Christie’s. What’s next?

 

 

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