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Attacchi di panico, errori da evitare e azioni di attuare

Come gestire un attacco di panico: Gli attacchi di panico sono molto diffusi, a soffrirne sembrano esserne maggiormente le donne. Il 30% della popolazione ne ha sofferto almeno una volta nella vita. Ci sono alcuni errori frequenti da evitare per non peggiorare la situazione, in quanto  molto spesso, con l’intenzione di gestire l’ansia  e la paura associate agli attacchi di panico, cioè la paura di riavere un nuovo attacco di panico, quindi ansia anticipatoria, si iniziano a mettere in atto delle tentate soluzioni che purtroppo con il tempo si rivelano inefficaci e dannose.  Dopo il primo episodio di solito si innesca uno stato di allarme e di attivazione generale che può causare molti disagi e sofferenze, ed è così che tale sofferenza può coinvolgere ogni piccola attività quotidiana. Gli errori frequenti sono: i tentativi di controllo, l’evitamento e la richiesta di aiuto, le quali sono trappole mentali molto pericolose.

1. Il controllo che fa perdere il controllo

Se durante l’episodio di panico si cerca di controllare le proprie reazioni fisiologiche si scoprirà di ottenere esattamente l’effetto opposto. Ogni tentativo di controllo infatti rischia di alterare ancora di più il sistema nervoso producendo un’escalation d’ansia che sfocia nel panico, la paura della paura rischia in breve tempo di trascinare in una trappola mentale che diventa un circolo vizioso. Per questo motivo, spesso dopo il primo attacco si è terrorizzati dal pensiero che possa riaccadere e si mettono in atto dei tentativi per gestire l’ansia, che inizialmente sembrano funzionare ma solo fino alla crisi successiva. Il rischio è di cadere nella trappola del controllo che potrebbe portare la persona a monitorare continuamente le sue reazioni fisiologiche e a percepire come preoccupante ogni minimo segnale del corpo, tale preoccupazione farà temere che si tratti di un nuovo attacco di conseguenza l’agitazione aumenterà. E’ così che questo controllo eccessivo conduce alla perdita di controllo. Da questo momento cadere nella trappola dell’evitamento è veramente semplice.

 2. Evitamento

Nella paura che il panico possa arrivare all’improvviso si iniziano ad evitare le situazioni temute perché associate agli attacchi precedenti. Il vero problema è che l’evitamento sembra funzionare, per questo si inizia ad utilizzarlo spesso, infatti, l’ansia sembra subito affievolirsi, ma il vero problema è che ritornerà di nuovo è più forte di prima. Evitando le situazioni temute, si rischia di rafforzare il senso di pericolo percepito rispetto a quella situazione. Inoltre, evitare non rende la persona  più forte ma anzi ci sarà un senso di “impotenza appresa”. Questa sensazione di inefficacia personale rischia di creare grandi lacune nella propria autostima che potrebbero far scivolare verso stati depressivi, quindi è importante chiedersi a cosa rinunciamo e a quanto abbiamo già rinunciato evitando le situazioni che ci spaventano. È più saggio affrontare le esperienze che possono sembrare spaventose, anche se non è semplice farlo, ecco perché è importante la figura di uno psicoterapeuta.

3. La richiesta di aiuto

La persona inizia  a richiedere  aiuto e sostegno a familiari e ad amici, ciò sicuramente farà ricevere affetto e protezione facendola  sentire al sicuro. Ma accade che con il passare del tempo la persona che soffre di ansia si renderà conto che con le proprie forze non può farcela, ciò non significa che non bisogna chiedere aiuto in modo assoluto, ma il vero aiuto è quello di rompere tali meccanismi e non perseguirli.

 Alcune strategie per auto controllarsi:

  • Imparare a riconoscere i sintomi, è importante in quanto aiuta a evitare di confondere l’attacco di panico con altre problematiche, come ad esempio un attacco cardiaco, e a spaventarsi inutilmente.
  • Normalizzare la respirazione tramite esercizi, ciò eviterà l’escalation del panico, normalizzando così anche il battito cardiaco e riducendo la sensazione di ansia.
  • Distogliere la concentrazione, quando si verifica l’episodio è importante smettere di focalizzarsi sui sintomi e sui pensieri ansiogeni.
  • Chiedere aiuto a specialisti della salute mentale, i quali potranno utilizzare sia una appropriata terapia farmacologica, che tecniche psicoterapeutiche adeguate agendo sul comportamento e sul pensiero.

Se non si interviene adeguatamente si rischia una crescita esponenziale della sofferenza emotiva rischiando la cronicizzazione. È possibile risolvere gli attacchi di panico in tempi brevi ed in modo definitivo. Se hai bisogno di un aiuto non rimandare troppo prima di chiedere aiuto. Nel prossimo articolo parleremo delle probabili cause.

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