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Cellole – Il sindaco e l’innaffiatoio, storie di ordinaria vanità e inutilità

Cellole – Ormai la figura del sindaco è cambiata, soprattutto nell’immaginario collettivo. Vanno forte i sindaci elettricisti, asfaltisti, giardinieri, idraulici, spazzatori. Insomma, oggi la figura del sindaco è vista – più o meno – come quella di un tuttofare capace di intervenire per risolvere i problemi più banali, come il lampione della pubblica illuminazione rotto, la buca nella strada da sistemare, il verde pubblico da curare, una zona da pulire. Così ci sono sempre più primi cittadini che amano farsi immortalare mentre curano un’aiuola, mentre si ripara una fontana, mentre si asfalta una strada. E i cittadini sono contenti e applaudono. Oggi non va più di moda il sindaco pensatore, cioè quello che immagina e progetta il futuro a medio e lungo termine della propria comunità. Non pagherebbe, la gente – abituata a guardare non oltre il proprio naso – giudicherebbe quel pensare e quel progettare (i cui frutti non si vedono immediatamente) come immobilismo dell’amministrazione.  A Cellole, il sindaco Guido di Leone è andato oltre. Dopo i  sindaci elettricisti, asfaltisti, giardinieri, idraulici, spazzatori ecco arrivare il sindaco innaffiatore. Ormai consegnare gli innaffiatoi al cimitero del paese è una “impresa” da immortalare e passare alla storia. Si salvi chi può!

 

 

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