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CASERTA –  Emergenza coronavirus, sanitari senza vaccini: Russo sospende 30 dipendenti

CASERTA – C’è ancora molta resistenza a vaccinarsi, anche fra gli stessi operatori sanitari. Il direttore generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo il 29 settembre ha firmato nuovi provvedimenti di sospensione dal lavoro nei confronti di circa 30 dipendenti sanitari   che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale. Tutti i dipendenti non vaccinati saranno sospesi dal lavoro fino al 31 dicembre o fin quando non decideranno di sottoporsi al vaccino. Fino ad allora non percepiranno lo stipendio.
Dopo mesi di dibattiti sulla necessità di vaccinare obbligatoriamente gli operatori sanitari, trattandosi dell’imposizione di un trattamento sanitario, si è reso necessario un intervento legislativo. Il Governo ha quindi emanato il DL 44 del primo aprile 2021 (applicabile fino al 31 dicembre 2021 salvo proroghe) che all’art. 4 ha espresso la finalità di “tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”. I soggetti sottoposti sono “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario”, siano essi lavoratori subordinati o autonomi, che svolgono le proprie attività in “strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie e parafarmacie e negli studi professionali”. I suddetti soggetti sono “obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2” e – in caso di rifiuto – sono sospesi dalla prestazione; il datore di lavoro deve adibire il sanitario, ove possibile, a mansioni diverse, anche inferiori “che non implichino rischi di diffusione del contagio”. In caso di impossibilità dell’esercizio dello ius variandi, si prevede la sospensione della retribuzione (art. 4, c. 8), dunque in deroga all’art. 2103 c.c. e all’art. 42 del T.U. sicurezza. Non è esclusa l’ipotesi di smart-working.

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