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Teano – Alunno disabile costretto a saltare il primo giorno di scuola. La dirigente Musella: ecco verità

Teano –  L’istituto comprensivo Laurenza di Teano ha svolto a distanza la maggior parte delle attività didattiche dell’anno scolastico 2020/2021, per cui il dirigente scolastico arrivato il primo settembre, insieme alla segreteria, allo staff e a tutto il personale docente e non docente ha lavorato spasmodicamente per trovare collocazione adeguata e distanziata a tutti gli alunni negli edifici oggetto di lavori commissionati con altrettanta fretta dall’amministrazione comunale  e conclusi in qualche caso il 13 settembre sera. Il riconoscimento per aver lavorato anche di pomeriggio e di sera, invitando accoratamente tutti i soggetti coinvolti a fare del loro meglio, è stata la soddisfazione di essere riusciti ad accogliere tutti già il 15. Perfino i genitori dei bambini iscritti per la prima volta alla scuola dell’infanzia che, dopo il controllo del Green Pass, hanno potuto curare personalmente l’inserimento dei propri figli trattenendosi negli spazi esterni.  L’orgoglio si è, però, trasformato in rabbia e amarezza nel leggere l’articolo pubblicato il giorno stesso sulla presunta mancata accoglienza di un bambino diversamente abile in una classe della primaria del plesso Garibaldi. Un pomeriggio dedicato a capire cosa fosse successo, invece che a studiare come risolvere alcune delle decine di problemi che affliggono un dirigente con una ventina di piattaforme su cui riprofilarsi, una scuola con più di 900 alunni che richiedono cedole, deleghe per l’uscita, cambi di sezione; centinaia di email al giorno da esaminare, aggiornamenti quotidiani della normativa da approfondire, 12 plessi da far funzionare in sicurezza con guasti che intervengono in continuazione; acquisti necessari per il funzionamento didattico e amministrativo, trattative con gli enti per verificare i lavori necessari, le certificazioni, le tempistiche dei trasporti; personale da richiedere all’ambito territoriale, da contrattualizzare, da far visitare, da organizzare; assegnazioni di alunni, docenti e aule alle classi, orari, progettazione didattica … eppure non si può non indagare se una docente non ha accolto adeguatamente un bambino o se l’impianto elettrico verificato il pomeriggio precedente è stato oggetto di un guasto improvviso e fortuito proprio nell’unica aula in cui serviva. Così parte l’indagine e si scopre come sono andate le cose. L’alunno, arrivato in ritardo, era stato accolto dalla collaboratrice per la misurazione della temperatura e da una delle docenti curriculari della classe già dallo scorso anno, che era andata a prenderlo all’ingresso per rassicurare la madre, preoccupata in quanto già a conoscenza dell’assenza della docente di sostegno, che sarebbe rientrata il giorno 16 dal congedo matrimoniale. Il bambino, inizialmente felice di essere tornato a scuola e sentirsi salutato con affetto da docenti e compagni di classe, ha manifestato un po’ di agitazione quando si è reso conto del trasferimento della classe in un’aula diversa da quella dello scorso anno. La sua classe, infatti, insieme ad altre, era stata sdoppiata nel 2020/2021 utilizzando l’organico COVID. Quest’anno, non essendoci questa possibilità, le 4 ex classi terze sono tornate ad essere 3 classi quarte, riprendendo la configurazione precedente alla pandemia, ma sono state collocate in aule più grandi, ricavate abbattendo pareti. Dei due interruttori delle vecchie due aule uno solo è rimasto funzionante, ma la maestra non ha avuto il tempo di scoprirlo, perché quando la madre del bambino ha suggerito dalla strada, attraverso la finestra aperta, di tranquillizzarlo accendendo la luce, ha pigiato sull’interruttore non più attivo e ipotizzato che il neon non funzionasse. La madre, avendo ascoltato dall’esterno dell’edificio le voci riguardanti il presunto guasto e rivelatrici dell’agitazione del figlio, prima che la maestra e i compagni potessero provare a rasserenarlo, ha chiamato la collaboratrice e chiesto di portarlo via. E così ha fatto, nonostante la maestra si fosse recata appositamente all’ingresso per convincerla a lasciarlo a scuola. Nel frattempo un altro collaboratore sorvegliava la classe e al rientro della docente le ha mostrato quale interruttore accendeva il neon.
Le accuse rivolte alla scuola sono completamente infondate e ci si chiede a quale numero abbia telefonato e perché non si sia recata alla sede centrale, dove nonostante qualche visita nei plessi periferici tra le 10 e le 12, il dirigente si è trattenuta dalle 7:50 alle 14:30 e dove un suo collaboratore e una segreteria al completo le avrebbero potuto rispondere che la docente di sostegno sarebbe rientrata il giorno dopo. In realtà non è andata perché era già al corrente del rientro della docente, con la quale si era sentita in mattinata. I pochi educatori già incaricati dalla cooperativa inviati il giorno 15 stesso, erano stati accettati in tempo reale e inviati dalla segreteria ai plessi interessati, dopo la verifica del Green Pass, ma l’operatrice che seguiva l’alunno in questione non era stata ancora inviata all’istituto. Quest’ultimo, d’altra parte, al di là dell’impossibilità di nominare un supplente di sostegno per un solo giorno e pretendere operatori esterni già dall’apertura della scuola, realizza l’inclusione inserendo gli alunni diversamente abili nel contesto dell’intera classe, con tutti i docenti e gli altri alunni e non prevedendone l’affidamento esclusivo al solo personale a lui dedicato. Bisognerebbe avere un po’ di pazienza e di fiducia e rispetto nella scuola, capire che una amministrazione oberata deve concentrarsi prima sulla risoluzione di problemi che riguardano decine di utenti e poi può trovare il tempo di ricevere ogni singolo genitore in presidenza, per quello che spesso rimane uno sfogo o il diniego di fronte a una richiesta che violerebbe le regole o richiederebbe risorse non disponibili. Occorrerebbe evitare di mettere in giro notizie non verificate che screditano, distolgono e scoraggiano professionisti, che stanno affrontando le proprie responsabilità con attenzione ed entusiasmo. Per fortuna il personale della scuola non si lascia scoraggiare dalle incomprensioni e dalle difficoltà, convinto del proprio impegno a contribuire alla formazione di una società futura migliore.
(nota a cura della dirigente Scolastico dell’IC Laurenza di Teano, ing. Fiorella Musella)

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