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a sx Gennaro Leone (la vittima), a dx Gabriel Ippolito (l'assassino)

CASERTA / SAN MARCO EVANGELISTA / CAIVANO –  Giovane ucciso a coltellate, l’assassino confessa e spiega: il coltello non era mio. Si cercano i complici

CASERTA / SAN MARCO EVANGELISTA / CAIVANO – Ha confessato le proprie colpe, ha spiegato che l’arma utilizzata non era sua. Gli investigatori stanno cercando i complici di Gabriel Ippolito, 19enne di Caivano che avrebbe confessato di aver sferrato i colpi mortali al 18enne Gennaro Leone. Il 19enne caivanese, incensurato e stato arrestato per omicidio volontario, in caserma avrebbe riferito di non essere arrivato a Caserta armato; per questa ragione le attenzioni degli investigatori si erano concentrati su altre due persone vicine a Ippolito, amici che potrebbero essersi trasformati in complici. Il giallo sul coltello che si è conficcato nella gamba di Leone, recidendo l’arteria femorale e provocando quell’emorragia che purtroppo gli è stata fatale, è uno degli ultimi tasselli da riordinare per delineare i contorni di una morte assurda e crudele. Ippolito è stato individuato grazie alle telecamere di videosorveglianza e al racconto di alcuni testimoni, tra cui anche gli amici della vittima. Tutto sarebbe nato, come spesso accade in questi casi, da futili motivi, qualche spinta, qualche insulto e poi la lite. Ippolito avrebbe impugnato il coltello ferendo la vittima ad una gamba. Gennaro è rimasto a terra in una pozza di sangue. Allertati i soccorsi, da alcuni amici presenti e da alcuni passanti, poco dopo è arrivata l’ambulanza che è ripartita alla volta dell’ospedale di Caserta. Vani i tentativi da parte dei medici di salvarlo in extremis. Gennaro, colpito all’arteria femorale, è morto dopo tre ore per un arresto cardiocircolatorio, probabilmente per il troppo sangue perso.

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