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Piedimonte Matese – Scandalo in comune, 104 negata alla moglie del sindaco. La mediazione di Ricca e l’ira di Di Lorenzo

Piedimonte Matese –  La donna, per sopperire ad esigenze assistenziali riferite alla famiglia del Sindaco, aveva proposto istanza per beneficiare di un periodo di aspettativa ai sensi della legge 104/92. Era una dipendente del gruppo Civitillo. Le intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite dalla Procura della Repubblica, mostrano un forte risentimento dell’ex sindaco nei confronti dell’imprenditore Civitillo il quale – scrive la Procura della Repubblica – attraverso sue conoscenze accreditate presso uffici INPS, avrebbe ostacolato la richiesta di beneficio inoltrata dalla Vinciguerra giungendo in ultimo ad adottare formale licenziamento per giusta causa della medesima dipendente. La vicenda della mancata concessione della 104 è curiosa per diversi aspetti e mostra come da sindaco si possano avere attenzioni che cittadini comuni, invece, purtroppo, possono solo sognare. Dopo la bocciatura della pratica la dirigente della sede Inps vuole parlargli, vuole spiegare al sindaco le proprie ragioni. Arriva anche un “intermediario”. Emblematica la telefonata del 6 aprile 2020 fra Luigi Di Lorenzo e Renato Ricca, il quale preannunciava alla fascia tricolore che la dirigente dell’INPS di Piedimonte – Maria Livia Franco – gli voleva parlare. Ricca, nel corso del dialogo, cercava di calmare l’animo del Di LORENZO e lo esortava a recapitargli nuovamente tali documenti per una revisione del diniego.  Ma il sindaco appare furibondo: “Renato …allora io ora a questa, a questa la faccio—veramente finisce male qua, eh!—Allora, questa ora—zompiamo da qua…e questa se ne deve andare a fanculo da Piedimonte. Perché non ci sono i requisiti per avere l’ufficio dell’INPS. Ora finisce…una guerra, veramente usciamo sui giornali”. Domani mattina la denuncio   e   gli   uffici   dell’lNPS   se   ne   devono   andare   da Piedimonte—non ci sono i requisiti”.
E’ singolare l’atteggiamento del sindaco che vuole chiudere un ufficio come l’Inps, vuole privare la cittadinanza e il territorio di un servizio solo perché una sua richiesta non è stata accolta. Insomma, ben lontani dall’azione “in nome e nell’interesse della collettività”. Ricca cerca di contenere la rabbia della fascia tricolore, cerca di giustificare l’azione assunta dalla dirigente Franco: “…. lei l’ha accolta, vedi che ti arriverà la comunicazione, perchè è stata già mandata la lettera, te l’aveva accolta fino al 31 dicembre 2020. Umanamente lei te l’ha accolta, è Roma che poi l’ha chiamata e ha detto: ‘questa deve essere revocata urgentemente’. Però ti posso garantire che…Lei me l’ha detto che te l’aveva accolta fino al 31 di dicembre perché tu avevi messo il fatto che come Dirigente medico eri impegnato nel covid19”.

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