CELLOLE – Il gruppo di minoranza denuncia la parentopoli in comune. Al centro della polemica l’assessore Antonietta Marchegiano. Il manifesto pubblicato in foto doveva essere affisso per le strade del paese. Oggi e domani i cittadini cellolesi poteva leggerlo, informarsi e quindi formare la propria idea sulla vicenda. Tutto ciò, non avverrà, almeno in questi giorni. Infatti la “perfetta” macchina amministrativa guidata dal sindaco Guido Di Leone avrebbe “censurato” il documento. Quando i manifesti sono stati portati negli uffici preposti per regolarizzare l’affissione, gli stessi manifesti sarebbero stati trattenuti in attesa dell’espletazione della pratica che sarà perfezionata nei prossimi giorni. Quindi i manifesti usciranno nei prossimi giorni, quando gran parte della città sarà al lavoro e quindi poco attenta a certe “marachelle”. I consiglieri di opposizione hanno cercato di chiedere spiegazioni senza riuscire ad ottenere alcuna concreta risposta. Anche il super funzionario, Casale, sarebbe stato colto “impreparato”. La vicenda è sempre la stessa e riguarda l’assunzione del cugino dell’assessore Antonietta Marchegiano. Il gruppo di minoranza chiede le dimissioni di Marchegiano. Il gruppo di maggioranza, invece, chiude gli occhi, si tappa il naso, anche con un disperato tentativo di “censura”.
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