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Alife / San Potito Sannitico / Castello Matese – Spaccio di droga, la banda Cappello “graziata” dal giudice: ecco la sentenza con le condanne

Alife / San Potito Sannitico / Castello Matese – Gli avvocati difensori sono riusciti a convincere il giudice per l’udienza preliminare sulla lieve entità delle dosi cedute, stesso concetto anche per il reato associativo che è stato riqualificato in associazione di lieve entità. Un successo, quindi, della linea difensiva che aveva sempre sostenuto questa tesi. Gli imputati hanno scelto il rito abbreviato per ottenere uno sconto sull’eventuale condanna. Il giudice del tribunale di Napoli Nord ha condannato:

CAPPELLO Valerio (nato a Piedimonte Matese (CE) residente San Potito Sannitico) a 4 anni e 8 mesi di reclusione;
LUCIANI Silveria (nata a Piedimonte Matese (CE) residente San Potito Sannitico) 4 anni e 8 mesi di reclusione;
CARAVELLA Salvatore (nato a Piedimonte Matese (CE) residente Alife) 3 anni di reclusione;
RICIGLIANO Marco (nato a Piedimonte Matese (CE) residente San Potito Sannitico) 3 anni di reclusione;
CAPPELLO Giovanni (nato a Piedimonte Matese (CE) residente San Potito Sannitico) 3 anni di reclusione

Le pene più pesanti sono state per Cappello Valerio e la moglie Luciani Silveri perché ritenuti gli organizzatori dell’associazione a delinquere dedita allo spaccio di droga. Nella stessa indagine sono coinvolte altre due persone, con un ruolo marginale, indagate a piede libero, Palumbo Mirko di Castello del Matese e Albano Angelo di Caiavano. La loro posizione processuale è stata stralciata e quindi seguirà un iter diverso. Nel collegio difensivo figurano gli avvocati, Stellato Giuseppe, Luca di Caprio, Roberto Vitelli e Claudio Romagnoli, Angelo Raucci, Umberto Pappadia.

L’indagine, intrapresa nel luglio del 2016 e conclusasi nel mese di maggio del successivo anno 2017, permetteva di individuare una organizzazione dedita alla commercializzazione di sostanze stupefacenti operante in San Potito Sannitico (CE) che aveva organizzato una vera e propria “piazza di spaccio” con la vendita presso il domicilio della coppia CAPPELLO Valerio e LUCIANI Silveria, dotato di sistema di videosorveglianza per verificare eventuali controlli delle forze dell’ordine.  Nel corso delle indagini emergeva che il gruppo aveva quale fornitore di “fiducia” RICIGLIANO Marco il quale a sua volta utilizzava dei “corrieri” per rifornire lo stupefacente nonché “pusher” per la cessione dello stupefacente al dettaglio.  Gli accertamenti svolti in fase d’indagine, nel consentire l’arresto  di  uno dei corrieri del RICIGLIANO ed il sequestro dello stupefacente, rilevavano la capacità operativa dell’associazione in grado di gestire e immettere sul mercato ingenti ed eterogenei quantitativi di sostanza  stupefacente (cocaina, eroina, hashish), dimostrando capacità di approvvigionamento continuo e sistematico, con cadenza giornaliera e con una suddivisione di compiti strutturalmente volti alla vendita al dettaglio, effettuata anche in luoghi convenzionali ed isolati, ben conosciuti alla “clientela”, quasi tutti studenti ed operai, che acquistavano la sostanza stupefacente per consumo personale o di gruppo. Lo spaccio avveniva previo contatto telefonico con linguaggio convenzionale e cifrato, quasi mai esplicito, per concordare gli incontri e le cessioni che si verificavano in maniera discreta e veloce in luoghi abitudinari dei Comuni di San Potito Sannitico (CE), Piedimonte Matese (CE), Gioia Sannitica (CE), Sant’Angelo di Alife (CE), Alvignano

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