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Piedimonte Matese – Scandalo in comune, la “spartizione” di interessi nel gruppo di maggioranza.

Piedimonte Matese – La prima rottura politica nel gruppo di maggioranza guidata da Luigi Di Lorenzo fu poi ricucita attraverso “accordi” che hanno previsto una suddivisione di compiti e spartizioni di interessi ovviamente di natura economica e di possibili connotati illeciti.  E’ questa la convinzione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che sta conducendo una indagine sui fatti avvenuti qualche anno fa.  In particolare, il blocco della maggioranza (i cui esponenti più influenti, scrive la Procura, erano SANTILLO Gianluigi, FILETTI Ivan e Raucci Devid Salvatore), avrebbe “gestito”, attraverso un tecnico di loro fiducia (in sostituzione del MEOLI è poi subentrato l’ing. Mario MONTANARI), il delicato e florido Settore dei Lavori Pubblici, ed il Sindaco, invece, il quale avrebbe promesso di non ingerire in tali “affari”, ne avrebbe ricevuto in cambio sia l’estromissione dell’Ing. MEOLI, che la promessa del voto di approvazione del bilancio comunale necessario per la prosecuzione del mandato Amministrativo. Per gli investigatori il sindaco mise la testa sotto la sabbia in cambio dell’interesse personale. Dagli ultimi sviluppi, si comprenderà la ragione degli accordi raggiunti tra il Sindaco e il rimanente blocco della maggioranza politica; dunque, il Settore dei Lavori Pubblici è il centro strategico per i futuri investimenti sul territorio che l’imprenditore Vittorio CIVITILLO aveva intenzione di compiere attraverso imprese e soggetti al lui riconducibili. Veniva evidenziato l’interesse all’appalto di lavori per l’asse viario di Piedimonte Matese dell’impresa “Alcas Srl”, di proprietà dell’imprenditore Mario ZOCCOLILLO, che, così come affermato dal Sindaco Luigi Di Lorenzo – si legge negli atti dell’inchiesta – nel corso di una telefonata con l’Ingegnere MENDITTO Vincenzo, tale personaggio viene ritenuto la “testa di legno ” di Vittorio CIVITILLO. Emerge un vivo interesse dell’imprenditore Vittorio CIVITILLO nel realizzare una cabinovia che colleghi i Comuni di Piedimonte Matese e Castello del Matese: un’infrastruttura che prevede L’impiego di ingenti risorse finanziarie da fronteggiare anche attraverso incentivi previsti dal “decreto Calenda” e da richiedere, previa presentazione del progetto da parte dell’impresa, sull’apposita piattaforma messa a disposizione da Invitalia. Proprio tale aspetto sarà centrale nell’esposizione dei fatti, poiché si ritiene che la vera intenzione del civitillo, il quale agisce attraverso il proprio consulente tecnico, ing. Antonio montone, costui in duplice veste, anche di sindaco di castello del matese, comune interessato peraltro alla realizzazione della cabinovia, sia quello di iniziare il progetto con una delle sue società (ossia l’associazione Kronos) solo per accedere all’incentivo, cercando successivamente di proseguire le opere previste dal masterplan della regione Campania con la Seri spa. Proprio con riferimento alle preliminari intese da intraprendere in relazione al “masterplan”, dalle conversazioni, emergono dei palesi contrasti interpretativi in merito alle procedure da seguire, visioni dissimili tra l’ing. Vincenzo Menditto e l’ing. Antonio montone, sindaco di Castello del Matese (nonché consulente ed in affari con Civitillo).  Quest’ultimo, infatti, aveva preteso che il Menditto, in relazione al nascente “Masterplan”, predisponesse una proposta di deliberazione che sarebbe stata poi adottata dalla giunta comunale: in tale atto doveva essere esplicitamente fatto richiamo al “decreto Calenda” e alle previste agevolazioni derivanti dagli incentivi d’impresa, ciò per indicare certamente anche il dato che una parte dei fondi provenisse da sovvenzioni statali. Nonostante i contrasti e la diversità di vedute sulle intenzioni poco trasparenti del montone, Menditto, più volte compulsato dagli stessi amministratori di riferimento del Civitillo, cederà e seppur consapevole di redigere un atto insensato e utile solo per fornire ” una pezza d’appoggio” per gli interessi futuri del Civitillo, appronterà una bozza di proposta di delibera sottoponendola addirittura in visione preventiva a Bruno Carmine Pagliaro (alter ego di Civitillo Vittorio) onde consentirgli di visionarla, approvarla, per poterla successivamente portare in giunta per l’approvazione.

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