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Sessa Aurunca / Cellole – Infarto intestinale, 60enne salvata al San Rocco. La testimonianza di Antonietta: professionalità e umanità

Sessa Aurunca / Cellole – Una donna, Antonietta Cimino, residente a Cellole, ha inteso rendere pubblico il proprio ringraziamento ai medici e al personale della struttura sanitaria del San Rocco. Ha inteso spiegare pubblicamente le ragioni della propria decisione per smentire diversi luoghi comuni che pesano, spesso ingiustamente, sull’ospedale sessano.
“Tengo in maniera particolare a dare la mia testimonianza sull’esperienza avuta all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca in quanto mi è capitato in questi anni di leggere o sentire solo recensioni negative su questa struttura ed i medici che vi lavorano. Sono arrivata al pronto soccorso lo scorso 8 Marzo con forti dolori addominali che sembravano essere sintomo di una colica, in seguito ad un primo trattamento farmacologico il dolore aumentava e si spostava in diverse aree del corpo. Sono stata sottoposta a diversi esami e sono state fatte diverse diagnosi, quelle che sembravano le più probabili vista la sintomatologia iniziale. Non vedendo miglioramenti i medici che si susseguivano nei diversi turni di lavoro sono stati tanto scrupolosi da sottopormi a tutti gli esami possibili, il giorno dopo non vedendoci chiaro sono stata trasportata per una risonanza a Piedimonte Matese (perché la macchina del San Rocco era fuori uso). A questo punto il quadro è stato chiaro tanto da spingere il medico che mi aveva accompagnata ad organizzare a distanza, durante il ritorno a Sessa Aurunca, un intervento d’urgenza per un infarto intestinale. Arrivati al San Rocco sono stata portata subito in sala operatoria e dopo un delicato intervento di rimozione di parte dell’intestino fortunatamente sono qui a raccontare la mia esperienza. Un’esperienza fatta di professionalità, umanità ed empatia. Non sono come ringraziare tutti, i medici ed in particolari i medici Taglialatela e Vallefuoco, gli operatori del pronto soccorso, gli infermieri davvero tutti. Sono rimasta meravigliata di quello che ho trovato al San Rocco perché in tutta onestà, se avessi potuto scegliere, se non ci fosse stato il COVID19 o se i dolori non fossero stati così forti, molto probabilmente non sarei andata a Sessa ma in un altro ospedale. Questa disavventura mi ha fatto ricredere su un forte pregiudizio che avevo verso questa struttura, che forse non avrà i mezzi per operare al meglio, ma è fatta di professionisti scrupolosi e preparati che mi hanno letteralmente salvato la vita”.
Anche i figli di Antonietta hanno voluto spezzare una lancia in favore dei medici e del personale del San Rocco:
“in questo periodo così particolare in cui non si può essere accanto ai propri cari sono stati tutti molto disponibili sia con mia madre ma anche con noi figli, dandoci sempre notizie e consentendoci di contattare direttamente i medici ogni giorno per poter avere informazioni in merito alle sue condizioni.  Abbiamo avuto la fortuna di scoprire una realtà davvero eccezionale fatta di persone uniche sia professionalmente che umanante. In una delle mie telefonate mi scusai col medico di turno per le mie telefonate frequenti e la sua risposta fu ‘signora sappiamo l’ansia con la quale state vivendo questa situazione non potendo essere accanto a vostra madre quindi questo è il minimo che possiamo fare, chiami quando vuole’ queste sono le persone che auguro di incontrare a tutti. Questa è la sanità che vogliamo!”.

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