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Sparanise – Appalto truccato, sindaco sul banco dei testimoni: chiedete ai funzionari

Sparanise – Il sindaco Salvatore Martiello è stato escusso, oggi, in qualità di testimone, durante l’udienza nell’ambito del processo nato da un appalto aggiudicato con un Durc falsificato. “Io faccio il sindaco, mi occupo di altre cose, quindi non sono a conoscenza dei fatti anche perché sono cose che spettano ai funzionari e responsabili dei vari settori”. Questo, in estrema sintesi, il concetto espresso dal primo cittadino durante la sua testimonianza. Il giudice ha sentito anche altre persone. Subito dopo l’udienza è stata rinviata al prossimo mese di giugno.
Il processo è a carico di tre persone: l’imprenditrice Stefania Ranucci, della Diemme Costruzioni, e di due dirigenti comunali, Angelo Manica ed Antonio Cerullo, accusati a vario titolo di falso (l’imprenditrice) ed abuso d’ufficio (i dirigenti) per la vicenda della realizzazione del tratto del sistema fognario di via Capodimonte a Sparanise. Ieri mattina, sul banco dei testimoni proprio Merola, costituitosi parte civile in surroga al Comune con l’avvocato Salvatore Piccolo. Il consigliere ha spiegato di aver appreso dall’Albo pretorio dell’affidamento dei lavori alla Diemme. Un affidamento diretto essendo l’importo dei lavori sotto soglia. A quel punto Merola avrebbe chiesto gli atti, verificando alcune anomalie, tra cui il fatto che il Durc – di cui era stato certificato il possesso da parte della ditta – fosse arrivato in ritardo, circostanza che avrebbe costituito un motivo ostativo nell’affidamento. Di qui la denuncia ai carabinieri. La successiva verifica presso l’Inps, infatti, sarebbe emersa una situazione debitoria da parte dell’azienda relativa agli obblighi previdenziali e quindi il Durc, presentato in ritardo, sarebbe stato anche falso.

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