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PRESTITI E MUTUI: COMPORTAMENTI SCORETTI E COME DIFENDERSI

Alcune volte potrebbe capitare che, a seguito della ricezione di un mutuo o finanziamento da una banca o una finanziaria, ci si possa accorgere che si stia subendo abuso, o addirittura si potrebbe arrivare al totale rimborso del debito prima di accorgersi di tale condotta scorretta. Uno dei fenomeni maggiormente dannosi è quello dell’applicazione di interessi usurari, che talvolta possono essere causati dall’applicazione dell’anatocismo bancario.

 

Cos’è l’anatocismo bancario

 

L’anatocismo bancario e la sua applicazione sono state sempre controverse nel nostro ordinamento, il legislatore, infatti, attraverso l’art. 1283 c.c. ha sempre cercato di evitare il dilagare di tale pratica, o comunque di ridurla in maniera considerevole. In realtà questa intenzione è rimasta tale poiché gli strumenti legislativi si sono sempre rivelati lacunosi ed insoddisfacenti. Online si possono trovare diverse guide molto dettagliate come l’anatocismo bancario spiegato da debitobancario.it.

L’anatocismo, in breve, non è nient’altro che la produzione di interessi da parte di altri interessi che vengono così definiti interessi anatocistici, il dato legislativo è comunque vago e quindi non si può dare una definizione molto specifica di tale pratica. Aiutandosi col dato fattuale si può comprendere come sia potenzialmente dannosa per il cliente un simile situazione. In alcuni casi, in base alle concrete circostanze, gli interessi anatocistici maturati potrebbero comportare un sensibile aumento del debito nei confronti dell’istituto di credito.

 

Evoluzione storica della disciplina dell’anatocismo

 

Storicamente nel nostro ordinamento si è cercato di limitare fortemente l’anatocismo, se da un lato l’art. 1283 c.c. si proponeva come scopo quello di vietarlo, dall’altro la giurisprudenza ha spesso interpretato erroneamente la norma consentendolo. L’errore commesso dalla giurisprudenza derivava dal fatto che la norma, come evidente dal dato testuale, escludeva l’applicabilità dell’anatocismo ma la permetteva “in mancanza di usi contrari”.

Fino al 1999, anno in cui c’è stata un’inversione di rotta da parte della giurisprudenza, il termine usi era mal interpretato in quanto si faceva riferimento ai agli usi bancari, in realtà l’interpretazione corretta del termine è quella di usi normativi. Comunque a partire dal 1999 la Corte di Cassazione ha espressamente dichiarato l’anatocismo un accordo illecito tra istituto di credito e cliente.

 

L’anatocismo bancario e la relazione con l’usura bancaria

 

L’anatocismo bancario pur rappresentando di per sé una condotta illecita, talvolta potrebbe portare a conseguenze ancora più gravi dal punto di vista legale. Tale pratica, infatti, in alcuni casi potrebbe comportare il superamento della soglia degli interessi usurari, con conseguente violazione dell’art. 644 c.p. che vieta l’usura bancaria. In questa ipotesi quindi si passa da un illecito civile, quello dell’anatocismo, ad un illecito penale, quello dell’usura bancaria, anche aspramente punito dal nostro ordinamento.

 

Come difendersi in presenza di condotte illecite

 

In presenza di una condotta illecita, che si tratti di anatocismo oppure di usura bancaria, può ritornare utile la consulenza di un professionista esperto nel settore, con il quale trovare la soluzione che possa presentarsi come maggiormente utile per rimuovere le condotte dannose. In molte ipotesi la strada percorsa è quella del ricorso in sede giurisdizionale

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