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Mascherine ffp2: è boom di ricerche online, ma come assicurarsi soluzioni certificate?

A oltre un anno di distanza dall’inizio del primo lockdown italiano, il mondo purtroppo continua a convivere con il Covid-19.

Negli ultimi mesi il coronavirus ha completamente stravolto il nostro stile di vita, costringendoci a reinventarci da tanti diversi punti di vista. La pandemia infatti, oltre ad avere degli effetti economici devastanti, ha limitato la libertà di milioni di persone, costrette a ridurre al minimo mobilità e socialità.

Il distanziamento sociale infatti è ad oggi il metodo migliore per preservare se stessi e per limitare i contagi. Distanziamento a cui ovviamente si aggiunge l’utilizzo dei DPI, dispositivi di protezione individuale, come le mascherine.

Tra i modelli più richiesti si inseriscono le mascherine ffp2, che garantiscono un’elevata protezione da virus, batteri ed eventuali altri agenti patogeni.

Come scegliere mascherine ffp2 certificate

Come è facile immaginare, quando si parla di mascherine ffp2, essendo DPI, si fa riferimento a materiale sensibile, che in questo momento storico ha a che fare in maniera diretta con la salute e la sicurezza di chi lo indossa.

Per essere sicuri di acquistare modelli a norma, è necessario orientarsi su mascherine ffp2 certificate, rivolgendosi a realtà di comprovata affidabilità, come per esempio M-Mask, portale online specializzato nella vendita di prodotti per proteggersi dal contagio sia per i privati che per le aziende.

Nel dettaglio, le mascherine certificate presentano sempre il marchio CE e, in alcuni casi, possono essere presenti anche dei riferimenti precisi a normative statali, come ad esempio la cosiddetta “norma tecnica EN 14683”, che ha a che fare proprio con le prestazioni minime di efficacia filtrante delle mascherine.

Cosa vuol dire la sigla ffp

Ffp è un acronimo che sta per “filtering facepiece” e fa riferimento proprio alle capacità protettive del dispositivo in questione.

La sigla ffp è dunque un indice, che si muove dal numero “1” al numero “3” col salire delle capacità di filtraggio: in tal senso, il modello ffp2 ha capacità di filtraggio tali da bloccare addirittura particelle delle dimensioni di 2,5 μm.

Le mascherine con sigla ffp sono dei DPI a tutti gli effetti e non a caso sono quelle espressamente consigliate a tutte le categorie a rischio esposizione, come ad esempio i professionisti del settore sanitario, ma anche i vigili urbani, i commessi e via dicendo.

Per tutte le altre categorie professionali invece potrebbe essere sufficiente ricorrere ad un semplice “presidio a uso medico”.

Mascherine ffp2: quale differenza con i modelli chirurgici e di stoffa?

Le classiche mascherine chirurgiche usa e getta a differenza dei modelli ffp2 non possono venire definite DPI.

Al contrario, come detto in precedenza sono presidi a uso medico, che quindi non garantiscono un elevato livello di protezione delle vie respiratorie di chi le indossa. La mascherina chirurgica è comunque una soluzione a cui è possibile ricorrere, specie nel caso in cui non ci si trovi in situazioni particolarmente rischiose.

In tal senso infatti è opportuno ricordare che, ad oggi, in Italia indossare una mascherina è obbligatorio tanto in luoghi chiusi quanto in spazi aperti.

Ultime, ma non meno importanti, le mascherine di stoffa, che possono diventare dei DPI veri e propri all’occorrenza: i modelli con doppia tasca infatti possono essere con filtri ffp specifici e possono dunque aumentare o ridurre il proprio livello di protezione in base alle esigenze del singolo. A ciò si aggiunga che le mascherine di stoffa presentano il vantaggio di potere venire riutilizzate dopo il lavaggio.

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