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l'arresto del boss Antonio Iovine

Piedimonte Matese – Camorra e affari, alcuni imprenditori matesini alla “corte” del boss Iovine

Piedimonte Matese – Quella idea del Matese e dell’Alto Casertano come una terra tranquilla e lontana da certi meccanismi criminali appare essere mera utopia. La camorra, invece, purtroppo, per decenni ha fatto affari anche in questa parte della provincia di Caserta. E alcuni imprenditori – potenti e ricchi – hanno pagato la “protezione” ottenendo in cambio, a volte, ottimi affari. Emblematico il racconto fornito dal boss Antonio Iovine ai magistrati dell’Antimafia durante un interrogatorio avvenuto nel 2014. Il boss, ora pentito, afferma che due imprenditori del Matese – uno operante nel settore dell’edilizia, l’altro nel settore siderurgico – vennero contattati da Renato Caterino, imprenditore del clan dei Casalesi, e vennero convinti a versare grosse somme di denaro. In quella circostanza l’imprenditore del settore edile versò 20mila euro, mentre l’altro imprenditore versò 10mila euro.  Iovine, avrebbe anche affermato di conoscere già i due imprenditori che, in passato, si erano rivolti a lui per ottenere forniture in grossi appalti. Una grossa fornitura sarebbe stata concessa in occasione della ristrutturazione dello stadio San Paolo di Napoli, l’altra in occasione della costruzione di un grosso centro commerciale nell’Agro Aversano. Dal racconto di Iovine sembra venir fuori  che alcuni imprenditori matesini non versavano somme di denaro alla camorra come mera estorsione, era bensì un modo per mantenere rapporti saldi per trarre profitti.

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