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VAIRANO PATENORA – Comune, ex segretario trascina il comune in tribunale, condannato alle spese

VAIRANO PATENORA – Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in persona del giudice Barbara Lombardi, quale giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria istanza disattesa, così provvede: rigetta il ricorso; nulla per le spese di lite nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze;  condanna parte ricorrente alla refusione delle spese di lite nei confronti del Comune di Vairano Patenora, che liquida in euro 3.500,00, di cui euro 3.300,00 per compensi oltre IVA e CPA come per legge”.
Questa la decisione assunta dal Tribunale sulla delicata vicenda – partita nel 2013 – sollevata dalla denuncia della segretaria comunale che dovrà anche rimborsare al municipio le spese processuali. “I sindaci Massimo Visco, prima, e Giovanni Robbio, dopo, mi sottoponevano una serie di atti non legittimi”. L’affermazione non è di un consigliere di minoranza animato dalla rivalsa politica, ma di una segretaria comunale.  Non sono parole ascoltate o riferite da qualcuno: sono atti. Infatti l’ex segretaria comunale lo scrisse attraverso un ricorso; documento attraverso il quale l’ex segretaria comunale vairanese – originaria di Pietravairano – propose ricorso contro il provvedimento attraverso cui la commissione medica provinciale respinse la sua richiesta per la causa di servizio. La segretaria sosteneva che durante gli anni – esattamente sei –  in cui ricoprì la carica di segretaria comunale a Vairano Patenora avrebbe accumulato troppo stress con pesanti ripercussioni sulla propria salute. La commissione medica provinciale, però, rigettò la domanda ritenendo che le problematiche patite dalla segretaria comunale non erano imputabili al servizio svolto nel comune Vairanese. La professionista non si arrese e impugnò la decisione assunta dalla commissione medica provinciale, portando la questione davanti al tribunale del lavoro di Santa Maria Capua Vetere. Proprio nel ricorso sottoscritto da Riccio si legge, in sostanza, del “pressing” attuato dai due sindaci – Visco e Robbio – per la “certificazione” di atti non legittimi. Una tesa che però il giudice non ha ritenuto credibile tanto da respingere il ricorso, condannando la segretaria al pagamento delle spese processuali.

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