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Piedimonte Matese – Masterplan, associazione a delinquere per favorire Civitillo. Il coraggio della segretaria comunale blocca tutto

Piedimonte Matese – Le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sono pesanti e circostanziate. Avrebbero costituito un’associazione a delinquere per compiere abusi d’ufficio, turbativa d’asta e corruzione, per agevolare l’imprenditore Vittorio Civitillo che a sua volta – scrive la Procura della Repubblica – aveva finanziato la campagna elettorale delle elezioni comunali dell’ex sindaco Luigi Di Lorenzo, dell’ex presidente del consiglio comunale, Gianluigi Santillo.
Secondo l’ipotesi accusatoria lungo la quale gli investigatori stanno sviluppando la loro azione, proprio Santillo, gli ex assessori David Raucci e Ivan Filetti, Antonio Montone (all’epoca dei fatti sindaco di Castello Matese), Vincenzo Menditto (dipendente Asl e all’epoca dei fatti al capo dell’ufficio tecnico comunale dell’ente piedimontese) attuavano una serie di azioni per far approvare al municipio guidato da Luigi Di Lorenzo, un protocollo d’intesa proposto dalla “Kronos” (amministrata da Bruno Pagliaro) per la realizzazione di una serie di strutture per favorire il turismo nel territorio del Matese. Lo scopo, secondo l’accusa, era quello di vincolare l’ente comunale di Piedimonte Matese a favorire la società SERI (di Vittorio Civitillo) quale soggetto attuatore. In tal modo la SERI avrebbe avuto accesso ai fondi statali previsti dal decreto Calenda e i fondi prevista dal Masterplan per la aree interne della regione Campania. Se tutto fosse andato in porto sarebbe stata una pioggia di milioni e milioni di euro per la Seri (quale soggetto attuatore). Basta pensare, infatti, che si voleva realizzare il famoso ponte tibetano in vetro, alberghi diffusi, polo eno gastronomico, cabinovia fra Piedimonte e Castello Matese, alcuni centri culturali, riqualificazioni di diverse aree. Per gli investigatori non sembrano esserci dubbi: l’azione degli amministratori indagati era mossa dall’unico intento di ricambiare l’appoggio elettorale profuso dall’imprenditore Civitillo nelle comunali 2017 alla lista “Uniti per Piedimonte Matese”.

Il coraggio della segretaria comunale
Il piano criminale, sostiene la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, non si compì solo grazie alla ferma opposizione, in atti, dell’allora segretaria comunale Carmela Petrillo che muovendo precise contestazioni giuridiche fece naufragare il progetto.

La “vendetta” di Civitillo
Secondo l’ipotesi accusatoria, l’imprenditore, una volta constatato l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo, attraverso il suo fidatissimo Gianluigi Santillo, otteneva la sfiducia del sindaco Luigi Di Lorenzo, faceva rimuovere Menditto dall’area tecnica e licenziava anche la moglie del sindaco che era una sua dipendente.

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un commento

  1. Luigi Di Lorenzo, dopo la caduta della sua amministrazione, si sfoga su Facebook e tra le altre cose, scrive quanto segue:
    “…Contraddicendosi non una ma mille volte SANTILLO telecomandato da chi tutti sanno prende le distanze dal gruppo quasi timoroso che il mandato elettorale possa concretizzarsi in ogni sua parte perché se non si evita l’abbattimento di una terrazza o di un muretto o non ci si inventa un Masterplan che può farti passare un guaio, bhe ” non si è buoni”…”
    A quanto pare ha visto giusto… questo Masterplan senza neppure realizzarsi sta rischiando di “far passare qualche guaio”.
    Quando una procura parte con una indagine, e soprattutto quando lo fa con un blitz di perquisizioni a diversi soggetti, con accuse di corruzione, turbativa d’asta, associazione per delinquere ecc. certamente non lo fa perché c’è stata sui social una campagna di fango o di odio, ma perchè evidentemente ha già acquisito documenti, intercettazioni ecc., tali da rendere possibile un quadro accusatorio ben preciso. Poi chi vive a Piedimonte, conosce molti fatti che avvalorano le tesi della procura di Santa Maria C.V.