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Vairano Patenora – Amore malato, meccanico si difende: sono innocente. Ma il giudice lo lascia in carcere

Vairano Patenora – Si è difeso, con forza, rispondendo ad ogni domanda del giudice. Ha negato ogni addebito, ha respinto ogni accusa. Ha spiegato di essere vittima di una macchinazione. E’ questo il succo dell’interrogatorio che si è svolto alcuni giorni fa in favore di Florin Stroe, arrestato con l’accusa di maltrattamenti aggravati, atti persecutori, violenza privata e lesioni colpose. Il giudice, tuttavia, non ha creduto alle parole dell’uomo lasciandolo in carcere. Il difensore, l’avvocato Panaccione, ha presentato appello al Tribunale della Libertà di Napoli. Appello che sarà discusso nei prossimi giorni.

I fatti
Dopo una brevissima indagine il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso ordinanza di arresto a carico di Florin Stroe, 26 anni di Vairano Patenora. E’ indagato in ordine ai reati di maltrattamenti aggravati, atti persecutori, violenza privata e lesioni colpose. Le indagini, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere – condotte dai carabinieri della stazione di Vairano Scalo, guidati dal maresciallo Palazzo – hanno preso avvio grazie alla denuncia sporta da S.V., 26enne ex compagna dell’indagato e da S.E., fratello della donna e anch’esso vittima degli atti persecutori dell’indagato. Le due vittime sono di Vairano Patenora.
Dalle indagini emergeva che l’indagato, già nel corso della convivenza con l’ex compagna aveva dato sfogo ai propri impulsi violenti, aggredendo la convivente ripetutamente, anche in presenza della figlia minore di 6 anni nata dalla loro relazione. Dopo che la donna aveva trovato finalmente la forza di ribellarsi e di lasciare l’abitazione, l’uomo, non accettando la fine della relazione, attuava un’allarmante condotta persecutoria fatta di appostamenti, pedinamenti e minacce, rivolte sia all’ex compagna che al fratello di quest’ultima. In due occasioni, inoltre, l’uomo, dopo essersi appostato nei pressi dei luoghi frequentati dalle due vittime, si poneva all’inseguimento della loro autovettura, tagliando loro la strada e provocandone l’uscita di carreggiata nonché, nell’ultimo episodio, anche il ribaltamento del veicolo, a seguito del quale i due giovani riportavano lesioni toraciche e cervicali. La continua condotta persecutoria è stata però tempestivamente interrotta dall’applicazione della misura cautelare custodiale, garantendo in tal modo la sicurezza e l’incolumità delle vittime. Il prevenuto, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

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