Piedimonte Matese – Un nuovo scandalo, presto, potrebbe scuotere gli ambienti politici e imprenditoriale del capoluogo matesino. Per ora sono solo voci che volano veloci di bocca in bocca. Se sono “rose” fioriranno con azioni da parte degli investigatori. Bisogna solo avere pazienza per capire meglio la vicenda. Sembra che volga a termine l’indagine dei tributi e servizio idrico. Al comune, quindi agli amministratori dell’epoca (gestione Luigi Di Lorenzo) dovrebbe essere contestato la non regolarità del contratto essendo una scrittura privata a cui nessuno ha voluto mettere mano, nemmeno, almeno finora, la commissaria Prefettizia. Alle ditte SSI / Novares potrebbe essere contestata la non applicazione di quanto stabilito nel disciplinare e contratto di gara ovvero: locale in prossimità del comune, apertura all’utenza 37 ore settimanali anche il sabato con presenza di almeno 5 unità per disbrigo pratiche. Attualmente, invece, occupano locale comunale con fornitura gratis di energia elettrica, riscaldamento e arredo d’ufficio per non parlare del progetto migliorativo che doveva consistere nell’individuare tutto ciò che non era a ruolo. Tutto questo in un comune in dissesto. Tempo fa, sulla questione, fu presentata una dettagliata querela dalla quale sarebbero partite indagini che sembrano essere arrivate al punto di “maturazione”.
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Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos’è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
Tra i governanti
Quanti perfetti e inutili buffoni
Questo paese devastato dal dolore
Ma non vi danno un po’ di dispiacere
Quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
No cambierà, forse cambierà
Ma come scusare
Le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali
Me ne vergogno un poco e mi fa male
Vedere un uomo come un animale
Non cambierà, non cambierà
Sì che cambierà, vedrai che cambierà
Si può sperare
Che il mondo torni a quote più normali
Che possa contemplare il cielo e i fiori
Che non si parli più di dittature
Se avremo ancora un po’ da vivere
La primavera intanto tarda ad arrivare