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Vairano Patenora / Teano / Calvi Risorta – Estorsioni e minacce con metodo mafioso, gruppo Aria sotto processo. La vittima conferma le accuse

Vairano Patenora / Teano / Calvi Risorta – Si è svolta, qualche giorno fa, la prima udienza del processo a carico di 7 persone accusate vario titolo, di concorso in estorsione, consumata e tentata, lesioni personali, porto di strumenti atti ad offendere, tentata violenza privata e minacce. Si tratta di reati pluriaggravati, riuniti sotto il vincolo della continuazione, perpetrati nell’agro di Teano dal 2016 al dicembre 2018, e per i quali è stata ritenuta sussistente l’aggravante del metodo mafioso poiché commessi avvalendosi della forza di intimidazione che promana dal sodalizio camorristico de’ “i casalesi”.

La vittima conferma le accuse:
Nella scorsa udienza una delle vittime è salito sul banco dei testimoni per raccontare quello che ha subito, ripercorrendo i punti salienti della vicenda e confermando in sostanza le dichiarazioni rese in fase di indagine. Abbiamo deciso di scappare perché Teano non era più un posto sicuro per noi e per i nostri figli. Abbiamo il terrore che Aria Michele, i suoi figli, così come Corso Paride, Faella Franco e Salerno Salvatore possano farci del male”.  Queste le parole della moglie di un commerciante di Teano durante l’interrogatorio reso alla Digos. Imponevano le estorsioni con la forza, con la violenza, con le aggressioni e con l’auto dichiarata appartenenza al clan dei Casalesi. Il coraggio di alcune delle vittime ha incastrato il gruppo guidato da Michele Aria.
“Mio marito ha subito le richieste estorsive di Aria Michele a partire dal mese di marzo / aprile del 2017. La prima volta fu costretto a consegnargli 600 euro in contanti e poi con cadenza mensile circa 200 / 300 euro. Aria Michele più volte ci ha raggiunti nei mesi successivi all’apertura dell’autosalone proprio per chiederci di consegnargli somme di denaro in cambio della sua protezione. Talvolta Aria Michele e i suoi amici si sono presentati anche a casa nostra per riscuotere le tangenti. Questa situazione si è protratta fino a dicembre 2018, gennaio 2019 (seppure con una cadenza diversa). Ad aprile del 2019, dopo l’ennesima intimidazione subita, ormai esausti, abbiamo deciso di denunciare tutto. Io in particolare ho spinto mio marito a denunciare perché per me non era possibile continuare a subire senza dire niente”.

Tutti gli imputati (tranne Lorenzo Corbisiero) tratti in arresto diversi mesi si trovano tutti ancora sottoposti alle restrizioni imposte dall’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari. Corbisiero venne scarcerato dal riesame. Sul banco degli imputati ci sono Aria Michele Giuliano 1960 Teano, Aria Armando 1981 Vairano Patenora, Aria Michele jr 1987 Teano (domiciliato in Lombardia), Salerno Salvatore 1976 Calvi Risorta, Faella Francesco 1961 Teano, Corso Paride 1985 Teano e Corbisiero Lorenzo 1970 Teano.
Nel collegio difensivo figurano, fra gli altri, gli avvocati Fabrizio Zarone, Marco Andrea Zarone, Ciro Balbo, Vincenzo Cortellessa, Giovanni Scoglio e Ignazio Maiorano.

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