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foto di repertorio

Caserta – La Campania arancione: ristoratori infuriati. Russo: “La provincia di Caserta paga le colpe di Napoli”

Caserta – Da oggi, domenica 21 febbraio 2021, i ristoranti e le altre attività di ristorazione resteranno aperti solo per asporto (dalle ore 5:00 alle 22:00) e potranno effettuare consegne a domicilio senza limiti di orario. E’ questa una delle conseguenze della zona arancione in Campania. Una “mazzata” tremenda, l’ennesima (qualora ce ne fosse bisogno), per i tanti ristoratori casertani, che questa volta potrebbe trasformarsi in un definitivo punto di non ritorno per le sorti delle loro attività. La decisione del Ministero della Salute ha, infatti, generato un malcontento generale tra i ristoratori.

Un ristoratore casertano, Michele Miccolo, ha affermato: “Ci sentiamo impotenti in questo momento, non si vede via d’uscita da questa deprimente situazione. Intanto il Decreto Ristori di gennaio è ancora bloccato e i debiti si accumulano”. L’impressione è che ci sia un “accanimento” contro le attività di ristorazione. Il problema è all’esterno dei ristoranti, dove non sempre vengono rispettate le regole anti Covid e dove andrebbero intensificati i controlli.” – ha sottolineato Miccolo – “Il contagio certamente non circola dentro i ristoranti!”. Gli fa eco Loreto Scala, un altro ristoratore casertano: “Non siamo noi gli “untori”! Non capisco perchè continuano a chiuderci. E’ davvero assurdo”.

Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Russo, presidente provinciale di Fipe Confcommercio di Caserta, che rimarcato l’atteggiamento di accanimento nei confronti dei pubblici esercizi e la gestione della pandemia con il sistema a “zone colorate”. “Dopo un anno di pandemia avere ancora queste fasce colorate è obbrobrioso.” – ha dichiarato Russo – “Gli unici ad essere penalizzati siamo noi. E’ un vero e proprio accanimento, questo del Governo, appoggiato dal nostro governatore Vincenzo De Luca”. La posizione di Russo è chiara: “La provincia di Caserta paga le colpe di Napoli. Dei circa 250mila contagiati totali in Campania, oltre 160mila sono di Napoli e della zona metropolitana. E questo perchè ci sono delle “zone calde” dove andavano intensificati i controlli con presidi fissi, come il lungomare di Napoli. Non possiamo pagare lo scotto per colpe che non sono certamente nostre”.

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