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foto di repertorio

Castel Volturno – “Non l’ho ucciso, ho solo cercato di rianimarlo”: Khalifa punta il dito contro la madre del piccolo Gianni

Castel Volturno – Omar Khalifa, nel corso dell’udienza di convalida celebrata dinanzi al gip Rosaria Dello Stritto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere ove questi è recluso, ha dichiarato di “non aver ucciso il bambino ma di aver solo cercato di rianimarlo dopo che il piccolo era caduto dalla culla”. Inoltre, Omar Khalifa, nel corso del lungo interrogatorio a cui si è sottoposto assistito dal suo legale, ha fatto emergere anche particolari di violenza domestica avvenuti in diverse occasioni consumatisi tra le mura dell’appartamento dove viveva con la sua compagna C. S., 29enne liberiana operatrice sanitaria e madre del piccolo Gianni (nome italiano scelto dalla donna come segno della sua integrazione in Italia) e, secondo le dichiarazioni del compagno, autrice delle suddette violenze domestiche contro il figlio. L’uomo ha ammesso l’amore che lo legava al piccolo: “sono il patrigno ma l’ho cresciuto come fosse figlio mio, non l’ho mai picchiato”. Poi ha aggiunto che quel tragico martedì non era scappato dalla clinica Pineta Grande ma di essere tornato a casa per recuperare del vestiario. “Se fossi stato io non li avrei accompagnati”, ha chiarito. Circostanze nuove su cui gli inquirenti cercano di far luce. Ad Omar Khalifa, intanto, è stata convalidata l’applicazione della misura cautelare in carcere con l’accusa di omicidio aggravato e maltrattamenti formulata dal P.M. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Simona Faga. Adesso si attende la relazione dei periti dopo l’esame autoptico, anche alla luce degli elementi emersi dall’interrogatorio dell’uomo.

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